AUMENTO DELL'RC AUTO, TUTTI CONTRO MURARO
Anche il sindacato degli assicuratori e la Fenea-Uil, oltre alle opposizioni al S. Artemio
| Laura Tuveri |
TREVISO – Una valanga di proteste, e non solo da parte delle opposizioni, per la decisione della Giunta Muraro di aumentare del 3,5% gli importi delle assicurazioni automobilistiche. L’aumento dell’addizionale dell’Rc auto è previsto dal decreto legge sul federalismo. Protestano anche gli stessi assicuratori che tramite il presidente del sindacato Sna-Confcommercio, Franco Curto, fanno sapere di essere pronto a scendere in piazza visto che dal federalismo si aspettano “risposte incentivanti, non tasse ulteriori e nuovi balzelli.
"E’ inaccettabile - proseguono i vertici dello Sna trevigiano - colpire le famiglie nell’utilizzo dell’auto, trasformando la tassa automobilistica in un balzello aggiuntivo che drena risorse a cittadini e famiglie già messi a dura prova dalla raffica di aumenti in vari settori e dalla crisi economica”. Dagli assicuratori giunge, comunque, una proposta di collaborazione. “Siamo pronti sia a livello provinciale che a livello nazionale a collaborare con la Provincia e ad indicare soluzioni che potrebbero portare a risparmi e a evitare di aumentare la tassazione a carico degli assicurati”.
Anche la Feneal-Uil, sigla che riunisce i lavoratori edili del sindacato di Angeletti, prende posizione. “Con tale manovrina estiva per sfuggire ai vincoli del patto di stabilità e far incassare altri 3 milioni e mezzo di euro alla Provincia – ha detto il segretario Celso Bortolotto - il presidente Muraro mette in ginocchio un settore, quello del trasporto di merce, già fortemente in crisi. Da settembre, grazie alla decisione della Giunta Muraro, per gli automobilisti che pagano complessivamente 600 euro l’aumento sarà di quasi 20 euro e per chi ha un premio di 1.400 euro di 40 euro annui in più. Per gli autotrasportatori che pagano sul proprio automezzo una polizza di 4.500 euro con l’aggravio fiscale il costo lieviterà di altri 130 euro".
Molto critici verso la decisione della Provincia anche gli industriali. “Non possiamo certo salutare con favore l’appesantimento della pressione fiscale annunciata dalla Provincia di Treviso che si aggiunge a un già alto carico di imposte e tributi pagato da cittadini e imprese in un periodo che permane incerto sul fronte economico e dell’occupazione. Anche l’addizionale sull’energia fin dalla sua introduzione è sempre stata applicata in misura massima dalla Provincia. Purtroppo, permane la tentazione di aumentare le tasse per sostenere i costi della spesa pubblica, senza individuare nuovi modelli di organizzazione che potrebbero comportare una riduzione delle risorse necessarie al funzionamento dei diversi Enti”.
Lo ha detto Maria Cristina Piovesana, vicepresidente di Unindustria Treviso, delegato a Fisco e Finanza d’impresa. “Riteniamo che le necessità di consolidamento del bilancio pubblico del Paese, anche per evitare le ripercussioni della crisi finanziaria internazionale, imporrebbe un cambio strutturale con la semplificazione amministrativa, favorendo al massimo le collaborazioni e alleanze tra Amministrazioni, e una riduzione del carico burocratico” ha affermato l’industriale.
Interviene anche Luigi Calesso (Un’altra Treviso). “Il presidente Muraro e l’assessore Zanette spiegano che l’aumento della Rc auto serve alla Provincia per evitare lo sforamento del Patto di stabilità: significa forse che in mancanza di questo provvedimento il bilancio della Provincia non avrebbe rispettato i parametri del Patto? Non mi risulta che in sede diapprovazione del bilancio preventivo 2011 fosse emerso questo rischio, anzi presidente e giunta si erano sperticati nel giurare che l’ente è “virtuoso” che i conti sono a posto”.
Calesso si chiede anche: “Quanto pesano sulle casse della Provincia gli investimenti per la faraonica sede del Sant’Artemio? Interessi e rate di rimborso dei mutui contribuiscono forse a quel rischio di sforamento del patto di stabilità paventato da Muraro?”. E anche “Quanto si sarebbe potuto risparmiare riducendo a quattro gli assessori visto che le competenze della Provincia non sembrano essere così gravose? Questo avrebbe permesso di risparmiare con ogni probabilità tra i 150 e i 200 mila euro di indennità annuali, oltre a rimborsi spese, costi di cellulare ecc”?
Le opposizioni al S. Artemio continuano ad insorgere. Ieri lo avevano fatto Andrea Zanoni (IdV) e Floriana Caselalto (Pd) che oggi torna ad incalzare “Si profila un incremento anche sull’imposta di trascrizione, la cosiddetta Ipt. Un altro aggiustamento inserito nel decreto sul federalismo fiscale che servirebbe a dare flussi finanziari alle Province” ha detto il capogruppo del Pd in consiglio provinciale, lanciando l’allarme sull’attuazione degli aumenti dell’imposta provinciale per l’immatricolazione delle auto.
“ll decreto legislativo sul federalismo fiscale prevede tra l'altro aumenti sostanziosi dell'Ipt. La bozza oggi al vaglio di Tremonti – prosegue Casellato - comporta notevoli svantaggi per i contribuenti. Attualmente, sulle auto nuove si paga per l'Ipt un importo fisso, già il più alto che la Provincia possa applicare, indipendente dalla cilindrata dell'auto: da 196 euro per cilindrate fino ai 53 kW fino a 684 euro per una cilindrata da 150 kW, e la Provincia può variare l'importo del 30%”.
Totale contrarietà alla delibera della giunta provinciale anche da parte del Terzo Polo. "Davvero un brutto esordio per un presidente che aveva promesso di non incrementare la pressione fiscale sui cittadini, e che invece alla prima occasione dimentica gli impegni solenni della campagna elettorale e mette mano ad un salato prelievo forzoso dalle tasche dei trevigiani. Siamo totalmente contrari a scelte che invece di razionalizzare le spese e tagliare gli sprechi vanno invece nella direzione dell'aumento della contribuzione dei cittadini, frutto di un federalismo in salsa leghista che ha soltanto illuso e si traduce di fatto in tagli dei servizi pubblici e aumento delle tasse".
Lo ha detto il consigliere provinciale Marco Zabotti, portavoce del gruppo Terzo Polo-Udc al Sant'Artemio, che annuncia la ferma opposizione dei rappresentanti della coalizione alla delibera che sarà messa ai voti nel consiglio convocato per lunedì 27 giugno. "In questo momento di crisi economica e sociale - osserva Zabotti anche nella sua veste di presidente regionale Udc del Veneto - servirebbero segnali concreti di rigore e di sobrietà nella spesa pubblica, tagliando le spese inutili, e invece Muraro scegli la via più agevole di un generale e indistinto aumento delle tasse, mostrando il vero volto di un federalismo leghista che sicuramente non taglia i costi e non migliora l'efficienza, e anzi penalizza ulteriormente i già critici bilanci delle famiglie”.
Contrarietà anche da parte di Sel. Gli esponenti del partito di Vendola chiedono a Muraro di racimolare i soldi vendendo le azioni di Save, la società che gestisce l’aeroporto Marco Polo di Tessera.
“Non capiamo come l’assessore Zanette possa affermare che il costo medio sarà di 9 euro per autoveicolo. Dei semplici conteggi, che tutti possono verificare andando a prendersi il proprio contratto di assicurazione, dicono che nella realtà normale i cittadini sborseranno parecchi soldi in più, anche fino a 94,5 euro per un premio netto assicurazione di 2.700 euro. Se poi si considera che l’aumento si applica anche ai veicoli pesanti, autocarri, autoarticolati e pullman, allora il costo è ancora maggiore, arrivando a 100 e oltre euro di aumento per veicolo. Per le imprese di autotrasporto, pubblico e privato, e per le aziende con parco macchine, i costi aziendali aumenteranno e di molto”.
Luca De Marco e Luigi Amendola rispettivamente coordinatore provinciale e consigliere provinciale di Sel propongono la vendita delle azioni Save. “Si tratta di 458.944 azioni, una quota di partecipazione dello 0,829% della società aeroportuale di Venezia, dunque ininfluente sulla governance della società, ma che venduta alle attuali quotazioni azionarie vale almeno 3.442.080 euro. Così i cittadini e le aziende trevigiane non sborserebbero un soldo in più”.