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04 febbraio 2025

Treviso

BASTA CRIMINALIZZARE GLI IMMIGRATI

"Cittadini del mondo" è molto preoccupata per i provvedimenti xenofobi del Governo e delle nostre comunità locali

| Laura Tuveri |

| Laura Tuveri |

Treviso - “Cittadini del mondo” si dice molto preoccupata per il clima che si è vonuto creare nei confronti degli immigrati. A parlare sono Marie Lobe Gondo, originaria della Costa d’Avorio, e Giancarlo Cavallin, del direttivo del sodalizio emanazione dell’Auser, che puntano il dito su provvedimenti, dichiarazioni, prese di posizione sull’immigrazione di questi ultimi mesi e in particolare negli ultimi giorni, che dimostrerebbero la volontà di criminalizzare e quindi di discriminare gli immigrati presenti nel nostro paese da parte del Governo, in particolare da parte di alcune forze politiche e di diversi amministratori locali.

“Oramai – dicono Lobe Gono e Cavallin - non c’è neanche più differenza tra regolari e irregolari, si attaccano, infatti, anche i diritti fondamentali e umani, riconosciuti universalmente dagli organismi internazionali. Questo modo di agire è sicuramente frutto di calcoli politici, ma soprattutto dimostra l’incapacità di affrontare e governare fenomeni come quello delle migrazioni ma anche di non saper fronteggiare la pesante crisi economica mondiale che si è prodotta e poi più in generale di non essere in grado di dare risposte a un sud del mondo schiacciato e sfruttato da noi paesi ricchi, sconvolto da guerre, carestie e miseria, e dove la fuga diventa l’unica possibilità di salvezza”.

Secondo gli attivisti di “Cittadini del Mondo”, infatti, “una società democratica che possa considerarsi tale, prima di tutto deve garantire i diritti umani e fondamentali sanciti anche dalla nostra Costituzione, ma dovrebbe anche affrontare e gestire questi avvenimenti, sapendo rispondere alle paure, alle preoccupazioni ed alle difficoltà che possono crearsi tra la gente. Questa società dovrebbe dare di sé un'immagine rassicurante e di fermezza basata su principi e valori per poter così garantire e pretendere da tutti i cittadini il rispetto dei diritti e dei doveri”.

Allora una domanda sorge spontanea: “Ci chiediamo se i nostri governanti, con tutti questi provvedimenti che partono da una visione negativa del fenomeno immigrazione e della presenza di: nomadi, mendicanti e barboni; vogliano veramente affrontare in modo serio e concreto tutti i fattori sociali di questi fenomeni a livello locale”. I due ricordano anche che in molti paesi europei vengono dimostrati con i fatti che sono altre le politiche e i provvedimenti da adottare, a testimonianza che “la multiculturalità può arricchire ognuno di noi e vivacizzare la comunità e questa, se ben governata, può diventare capace di produrre regole e comportamenti condivisi. E dalla condivisione possono nascere equilibrio, solidarietà e giustizia”.

Lobe Gondo e Cavallin pensano, dunque, che sarebbe necessario che quanti hanno responsabilità pubbliche si guardassero attorno, piuttosto che rinchiudersi in una anacronistica difesa di territori da cui vorrebbero, con il pugno di ferro e in un crescendo parossistico di divieti, eliminare ogni diversità.

 


| modificato il:

Laura Tuveri

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