Caccia (pure) il cinghiale. Ma attento al piombo
Il piano di eradicazione del cinghiale arriva fino a luglio del 2019. Chi lo uccide se lo tiene. Ma le sue carni possono essere (molto) pericolose
| Emanuela Da Ros |
TREVISO - Attenti al cinghiale o attenti al piombo? Catturare e sparare l’ungulato selvatico si può e si deve, dice la legge. Ma la Provincia di Treviso mette in guardia: il piombo delle cartucce può contaminare le carni dell’animale anche a notevole distanza dall’impatto del colpo. E l’assunzione di piombo da parte dell’uomo è decisamente pericolosa.
La caccia al cinghiale. Punti-sparo o chiusini. Per uccidere o catturare il cinghiale le strategie sono diverse. Ma - secondo la provincia di Treviso - abbattere questo ungulato è necessario. Almeno fino al luglio del prossimo anno. Secondo la determina provinciale, pubblicata il 30 marzo scorso, le operazioni di eradicazione possono essere effettuate tutto l’anno. Con le opportune autorizzazioni e fucili a canna esclusivamente rigata. Le spoglie - si legge nella determina di legge - sono di proprietà dell’abbattitore, che può trattenere il capo e il relativo trofeo, senza però fini di lucro. Il cacciatore di cinghiali, una volta abbattuto l’animale, deve compilare una scheda in cui indica anche eventuali colpi sparati a vuoto, precisa l’età del cinghiale, il colore (striato, rosso o nero), individua sulla sagoma tratteggiata il punto colpito, precisa la lunghezza in centimetri della testa, del tronco e persino la lunghezza del grugno (dalla punta del naso al punto centrale tra gli angoli degli occhi) dell’animale. Deve inoltre conservare i bossoli delle cartucce. Anche i proprietari di terreni possono catturare i cinghiali con i chiusini - messi a disposizione dall’ente provinciale - che devono essere schermati o protetti internamente ‘per limitare lo stress dell’animale catturato ed evitarne il ferimento’.
La pericolosità del piombo. Una volta abbattuto, il cinghiale deve essere sottoposto a controllo sanitario da parte dei servizi veterinari. Perché le sue carni, se contaminate dal piombo delle munizioni, possono essere pericolose per la salute umana. E a sottolinearlo è la stessa Provincia, che evidenzia come in un’alta percentuale di casi i proiettili si siano frammentati, o addirittura polverizzati, a seguito dell’impatto contaminando le carni con residui di piombo che non possono venire completamente rimossi dal tessuto muscolare durante la macellazione e il successivo confezionamento delle carni.