CAMPAGNA ELETTORALE: CONFLITTO D’INTERESSI IN PROVINCIA
Una dipendente tramite l’agenzia della sorella, presso cui lavora, cura la campagna elettorale del presidente uscente Muraro
| Laura Tuveri |
TREVISO - Altro che “Razza Piave”. Più appropriato sarebbe “Razza arraffona". Lo afferma Floriana Casellato, candidata presidente del centrosinistra alle prossime elezioni provinciali, in relazione ad un palese conflitto di interessi che vede coinvolta una dipendente della Provincia che tramite l’agenzia di comunicazione “Mirame”, di cui è titolare la sorella, ma presso cui lavora la stessa dipendente, sta curando la campagna elettorale di Muraro e in passato anche altri eventi dell’Ente.
Franca Tonello, assunta a tempo determinato fino a scadenza del mandato di Muraro, in passato è stata assessore leghista a Ponte di Piave. "E’ una vicenda poco chiara che puzza di clientelarismo. E' un mostruoso conflitto di interessi e il candidato della Lega sembra un satrapo che spende e spande il denaro della collettività per interessi personali" prosegue il candidato del centrosinistra che chiede all’avversario Muraro di produrre le carte degli incarichi alla dipendente dell'Ente che cura la campagna elettorale del Carroccio. Fra i soci dell'agenzia Mirame figura anche l'AscoTrade (a guida leghista).
"L'unica cosa da fare è chiedere a Muraro di rendere subito pubbliche le carte degli incarichi a Mirame. Si faccia chiarezza su questo intreccio di affari con una società costituita da una persona dichiaratamente leghista, assunta per assolvere a incarichi istituzionali ma che è una delle prorietarie dell'agenzia di comunicazione che, guarda caso, segue anche la campagna elettorale. E' così che si spiega l'enorme differenza tra quanto Muraro dichiara come costo della sua campagna elettorale e a quanto in realtà un impegno così massiccio può ammontare? Quanto di ciò che viene pagato con contratti pubblici è servito a ripagare i servizi per la campagna elettorale personale di Leonardo Muraro?" ha detto Casellato.
"Noi - ha proseguito il candidato presidente del centrosinistra - ci siamo fatti tirare fuori le carte. Da cui emerge che la persona in questione ha costituito una società in accomandita semplice dopo essere entrata in Provincia con un contratto di categoria D1, al quale è stato peraltro aggiunto un ad personam di 1.359.91 euro, in barba a qualsiasi buona regola sulla contrattazione collettiva di secondo grado. Si tratta poi di una assunzione che si aggiunge allo staff, già robusto e professionalmente molto valido, dell'ufficio stampa dell'istituzione. Siamo o no davanti ad un rapporto che puzza di clientela, considerata anche l'appartenenza politica della dipendente in questione?".
Casellato si domanda “come sia possibile che una professionista che riceve denari pubblici per svolgere attività di comunicazione istituzionale ispirata al criterio di trasparenza e veridicità, finalizzata alla buona informazione dei cittadini da mettere in grado di conoscere per giudicare l'operato della Provincia, sia la stessa che, persino in costanza di contratto di lavoro ancora in essere, si adopera per la propaganda del candidato leghista? E la deontologia professionale che fine a fatto? Evidentemente non è patrimonio di Razza arraffona. E' questo l'uomo del popolo di cui l'elettorato leghista vuole fidarsi? Un politico di mestiere che usa metodi degni della peggiore Prima Repubblica per farsi gli affari propri con i soldi della collettività?"
Casellato conclude dicendo: "Metto in fila le cose e noto che Muraro non ha la decenza o il coraggio di rendere pubbliche le sue spese reali per la comunicazione elettorale, soprattutto per quanto riguarda la pubblicità sui bus de La Marca, società per azioni controllata dalla Provincia; lo stesso Muraro spende quasi 90 mila euro per la festa di ieri che è sembrata a tutti gli effetti una parata elettorale, con una delibera per le spese approvata solo venerdì e che prevede attività di comunicazioni che profumano di regalia camuffata”.