Il Centro fibrosi cistica di Treviso compie 20 anni: "Lo sviluppo della ricerca ha permesso di migliorare la qualità della vita e la sopravvivenza"
Il responsabile, dottor Mirco Ros: "Quello che era nato come ambulatorio è diventato un Centro Regionale di Supporto per la diagnosi e la cura"
| Isabella Loschi |
TREVISO - Sono passati oramai vent’anni dalla nascita del Centro Fibrosi Cistica di Treviso, attivo presso l’ospedale Ca’ Foncello. Una realtà consolidata, che ha dato e continua a dare ai pazienti affetti da Fibrosi Cistica la possibilità di avere un Centro di cura ad alta specializzazione vicino a casa. Per celebrare questa ricorrenza è in programma per la mattinata di sabato 14 settembre, nella Sala Convegni dell’Ospedale Ca’ Foncello, l’evento “20 anni di Fibrosi Cistica a Treviso, l’evoluzione di un Centro e di una malattia”. Il convegno, organizzato dalla Unità operativa semplice a valenza dipartimentale (UOSD) Fibrosi Cistica di Treviso, vedrà intervenire nelle diverse sessioni esperti nazionali nella cura della Fibrosi Cistica.
“Era il 2004 quando è emersa la necessità da parte dei pazienti affetti da Fibrosi Cistica della Marca trevigiana di avere un nuovo Centro di Riferimento in Veneto, oltre a quello di Verona, dove poter essere seguiti e curati. Il Sistema Sanitario Pubblico accolse questa necessità portata all’attenzione dalla Lega Italiana Fibrosi Cistica del Veneto OdV nella figura della loro presidente, Patrizia Volpato; fu così possibile iniziare a dare un supporto concreto ai pazienti - racconta il dottor Mirco Ros, responsabile della UOSD Fibrosi Cistica di Treviso -. In questo ventennio il personale e le strutture dedicate a questa patologia sono cresciuti e quello che era nato come ambulatorio è diventato un Centro Regionale di Supporto per la diagnosi e la cura della Fibrosi Cistica con la possibilità di seguire regolarmente, con tutti gli standard di diagnosi e cura, sia pazienti pediatrici che adulti, sia in regime ambulatoriale che di ricovero. Contemporaneamente - spiega -, lo sviluppo della ricerca ha permesso di migliorare la qualità della vita e la sopravvivenza. In particolare, nell’ultimo decennio sono stati sviluppati farmaci che possono essere utilizzati nel 70% dei pazienti, che hanno cambiato sensibilmente il decorso di questa patologia, diventata ora di pertinenza di medici dell’adulto”. “Durante il convegno che abbiamo organizzato al Ca’ Foncello - conclude Ros -, faremo una panoramica sugli sviluppi che la ricerca ha compiuto in questi ultimi vent’anni, forniremo una fotografia attuale dell’epidemiologia della Fibrosi Cistica e analizzeremo, infine, gli obiettivi di cura e ricerca futuri”.
Tra le iniziative per questo ventennio di storia, la sera precedente, venerdì 13, dalle 21:00, è previsto nell’Auditorium della Provincia di Treviso, l’evento di beneficienza gratuito e aperto a tutta la cittadinanza dal titolo “Ho soffiato forte per andare lontano”. Lo spettacolo, cui interverrà anche il direttore generale dell’Ulss 2 Marca trevigiana, Francesco Benazzi, sarà condotto da Davide Stefanato e vedrà un concerto del gruppo Blubordo Global Ensemble. Accanto alla serata e al convegno, le celebrazioni continuano con una mostra fotografica curata da Marzia, una paziente in cura presso il Centro Fibrosi Cistica di Treviso sin dalle sue origini, che sarà allestita sulle pareti del corridoio centrale, al 1° piano dell’ospedale Ca’ Foncello, da venerdì 13 fino alla fine del mese di settembre.
“Vent’anni sono uno splendido traguardo, ma rappresentano anche un punto di partenza per il futuro del Centro Fibrosi Cistica trevigiano, sia per l’evoluzione della cura dei pazienti affetti da questa patologia che della ricerca in questo campo - dichiara il direttore generale, Francesco Benazzi -. Ringrazio i miei collaboratori per l’impegno profuso in questi anni e per aver organizzato degli eventi a celebrazione di un momento così significativo della storia della nostra Ulss e per la comunità che vi afferisce. Desidero ringraziare inoltre la presidente della Lega Italiana Fibrosi Cistica del Veneto, Patrizia Volpato, perché è anche grazie al suo prezioso supporto che oggi siamo arrivati a questo punto, con un Centro che nel corso degli anni si è potenziato sempre più fino a diventare riferimento regionale”.
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