Che fai nella vita? Porto a spasso la lettura
Incontro con la librofora Margherita Stevanato in occasione della 7^ edizione della maratona Il Veneto legge
| Emanuela Da Ros |
Si avvicina il 29 settembre, data d’arrivo della settima edizione della maratona di lettura Il Veneto legge, che quest’anno dedicherà spazio alla letteratura di fiume, in concomitanza con 60° anniversario della tragedia del Vajont. Tra i librofori che stanno coinvolgendo adulti, ragazzi e bambini nel piacevole allenamento alla lettura, attraverso incontri e presentazioni in molte città della regione c’è Margherita Stevanato. Margherita Stevanato, residente a Spinea, alterna l’attività di attrice e regista di spettacoli di cui è anche autrice a quella di lettrice che svolge in modo continuativo presso enti pubblici e privati, dall’Ateneo Veneto alle varie biblioteche della regione.
Margherita, come e perché sei diventata librofora?
La Maratona di lettura "Il Veneto legge" è un'iniziativa principalmente della regione Veneto, AIB e con la collaborazione di "LeggereperLeggere", coordinamento di cui io faccio parte come lettrice professionista, per cui è stato quasi un giocoforza diventare "librofora” fin dalla prima edizione.
Dove leggi in genere?
Ti risponderei volentieri ovunque, e in parte è così, ma principalmente biblioteche e scuole e qualsiasi luogo si presti a questo tipo di incontri, in cui libri sono i protagonisti.
Adulti, ragazzi, bambini: qual è il pubblico migliore?
Quello che riesci ad appassionare di più? In verità mi piace dire che le mie letture vanno da 0 a 99 anni, vale a dire che leggo sia a bambini che adulti. Naturalmente sono pubblici diversi, con esigenze diverse. Per i bambini la cosa a cui tengo è far percepire il libro, la lettura come qualcosa di buono, piacevole a cui ritornare, insomma l'idea di aprire un cammino. Per gli adulti, quando posso, cerco di proporre autori classici e non, meno conosciuti, la cui opera dovrebbe essere, diciamo, più "frequentata".
Libri o genere letterario che preferisci?
Mi piacciono le belle storie, che emozionano perché vi riconosco una ricerca di verità da parte dell'autore. Ma ciò che più mi piace è la scrittura che si fa musica nella mia testa, forse per questo amo molto la poesia. Autore preferito? Ce ne sono tanti ma, visto che siamo nell'ambito della Maratona di lettura faccio il nome di due autori veneti e veneziani: Paolo Barbaro per i romanzi e per la poesia Gaspara Stampa, forse una delle più grandi poetesse del '500.
Leggi anche libri stranieri in lingua originale?
No, ma mi piace ricercare diverse traduzioni, credo che moltissimo dobbiamo ai traduttori e non credo che sempre la traduzione tradisca. Guardando ai premi letterari, si nota spesso un'attenzione - e presenza - maggiore di testi stranieri rispetto a quelli italiani.
Come sta la letteratura italiana? Ha avuto un'epoca d'oro? E a tuo giudizio gli autori anglosassoni per esempio hanno davvero una marcia in più?
E' un dato di fatto che vengono letti più libri stranieri, ma comunque vengono per lo più letti in traduzione e questo, appunto, non va dimenticato. Non sono in grado di esprimere un giudizio rispetto alla letteratura italiana, credo si possano trovare dei buoni libri, d'altra parte le cose andrebbero giudicate a lunga distanza, magari con un occhio più in là nel tempo. Personalmente non credo che gli autori anglossasoni abbiano una marcia in più, ma questo è un pensiero del tutto personale.
Da bambina leggevi molto?
All'inizio no, forse perché mi avevano regalato "Cuore" come prima lettura e da bambina "sensibilona" non volevo leggere storie tristi, non ero in grado di apprezzare né lingua né scrittura, tra l'altro è in atto una rivalutazione di De Amicis. Ritornando alla tua domanda direi che da quando ho potuto scegliere le mie letture, sì, ho sempre letto.
Tu porti la lettura ad alta voce nelle scuole, nelle biblioteche...ma la lettura non è soprattutto azione intima, silenziosa, individuale?
Le due cose non sono in contraddizione: la lettura è sicuramente un'azione intima ma leggere è pure condividere. Il bisogno di racconto è in tutti noi. Mi viene in mente un'immagine antica: la lettura della Bibbia nei conventi durante il desco, oppure più vicino al nostro tempo, la pratica del "Filò" nelle stalle. L'altra sera ho fatto un reading su Wislawa Szymborska, la famosa poetessa vincitrice di un Nobel. Molti tra i presenti la conoscevano ma qualcuno no e, da loro testimonianza, quei versi li hanno colpiti, ripromettendosi di andare a cercarli. Leggere è anche questo: seminare curiosità, se possibile passione.
Che fai quando non leggi? E quanti libri leggi all'anno?
Non c'è un periodo dell'anno in cui non leggo, piuttosto ho libri che ho voglia di leggere per me, non per lavoro, e che aspettano buoni, sul mio comodino. La quantità, davvero, non la conosco.