Chiede aiuto sui social e viene coperta d’insulti
Becera ironia e polemiche immotivate rivolte a una persona malata e bisognosa
NERVESA DELLA BATTAGLIA / MONTEBELLUNA – Un adagio popolare recita “domandare è lecito e rispondere è cortesia” a forse non tutti lo conoscono visto cosa è successo in un gruppo Facebook di Nervesa della Battaglia. Una signora di Montebelluna, infatti, ieri ha chiesto con garbo attraverso un post se qualcuno può donarle alcuni oggetti che le servono ma, così come diverse persone si sono rese subito disponibili a darle una mano, altre hanno infierito contro la poverette con frasi irripetibili tanto che c’è chi giustamente ha commentato: “Il prossimo che avrà bisogno di qualcosa si vergognerà di scriverlo perché i bulletti di Nervesa si sentono in vena di fare commentini da terza elementare. Che meraviglia di paese!”.
La diretta interessata vistasi attaccare da più parti ha cercato di replicare per difendersi da tanta cattiveria, sempre con grande dignità e a chi le ha sarcasticamente chiesto se le serve alto ha risposto: «si... servirebbe molto altro per poter sopravvivere nella mia difficile situazione...ma non scrivo tutto perché già vedo fin troppi commenti cattivi nei confronti di una persona malata della quale non sapete assolutamente nulla della sua vita. Io credo che chiedere aiuto sia lecito. Poi ovviamente nessuno è obbligato ad aiutare ma magari evitare di infierire sulla sofferenza altrui non sarebbe male. Io la penso così almeno».
Parole che lasciano il segno per la grande dignità della signora e che fanno riflettere su come ad alcuni la vita possa riservare momenti di grande difficoltà, privandoli anche di beni primari, come gli indumenti o di che riscaldarsi, per superare i rigori dell’inverno. Ma, a quanto pare, i “cuori di pietra” non hanno desistito dal loro intento denigratorio al punto che la poverina avvilita ha scritto: «Credo di avere sbagliato gruppo per chiedere aiuto. Nella mia vita ho sempre aiutato tutti in tanti modi. Poi la vita a volte ti gira le spalle e magari sei tu a chiedere aiuto. Ma non pensavo che chiedere aiuto senza obbligo per nessuno ovviamente significasse essere derisa. Empatia....questa sconosciuta a tutti... Grazie comunque a chi ha letto. Penso che fare del bene nella vita ripaga più di ogni altra cosa. Buona giornata».
La signora poi aggiunge altri dettagli alla sua condizione, che lasciano sgomenti per le condizioni in cui vive, tanto che c’è chi la invita a non dare spiegazioni perché non è giusto che si mortifichi pubblicamente, per rispondere alle cattiverie o allo scetticismo dei cinici. Doveroso sottolineare che gli amministratori del gruppo hanno provveduto a cancellare i commenti pessimi e hanno espresso la loro vicinanza e solidarietà alla signora. L’auspicio è che le persone di buon cuore siano la maggioranza e possano davvero dare una mano a chi versa in condizioni di estrema indigenza a precarietà.
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