Il ciclista veneto Ettore Prà 'Alfiere della Repubblica'
''Per la sportività e il senso di solidarietà dimostrati quando si è fermato a soccorrere un avversario, rovinosamente caduto, durante una competizione ciclistica''
| Ansa |
VERONA - Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha conferito 30 Attestati d'onore di "Alfiere della Repubblica". La solidarietà per la pace è il tema prevalente che ha ispirato nel 2022 la scelta dei giovani Alfieri. La selezione tra tanti meritevoli, spiega una nota del Quirinale, "è stata orientata a valorizzare comportamenti e azioni solidali, ora nell'ambito di un'accoglienza a ragazzi ucraini in fuga dalla guerra, ora attraverso altri gesti di amicizia, cooperazione, inclusione affinché le diversità non diventino mai barriere. I testimoni scelti non costituiscono esempi di azioni rare, ma sono emblematici di comportamenti diffusi tra i giovani, che illustrano un mosaico di virtù civiche di cui, per fortuna, le nostre comunità sono ricche. Le storie degli Alfieri della Repubblica possono anche essere viste, dunque, come la punta di un grande iceberg che rappresenta, in ogni territorio, la vita quotidiana dei giovani". Il Presidente Mattarella ha inoltre assegnato quattro targhe per azioni collettive che intendono valorizzare la partecipazione attiva e sentita dei giovani, anche al fine di incoraggiare un loro più consapevole protagonismo.
Tra questi c'è il veneto Ettore Prà, classe 2005, residente a Monteforte d'Alpone (VR). Premiato ''per la sportività e il senso di solidarietà dimostrati quando si è fermato a soccorrere un avversario, rovinosamente caduto, durante una competizione ciclistica. Ettore è un giovane atleta di ciclocross e mountain-bike, che spende ogni sua energia tra allenamenti e impegno scolastico. Un ciclista dotato di grandi qualità e grinta, che lo hanno portato all'eccellenza nella sua categoria. Ma uno dei successi più importanti è stato conseguito qualche mese fa quando, durante una gara che lo vedeva alla testa del gruppo, di fronte a una caduta rovinosa di un avversario, Ettore ha interrotto la sua gara e ha soccorso lo sfortunato collega. E' anche andato a recuperare la sua bicicletta e ha fatto in modo di ripartire insieme verso il traguardo. Al di là dell'esito della competizione, che ha visto comunque Ettore primeggiare, forse la vittoria più prestigiosa sta nell'aver testimoniato che lo sport è anzitutto solidarietà, amicizia, rispetto per gli altri''.