CINQUANTA NOMI PER UNA POLTRONA
Anche loro, per molti, sono i trevisani dell’anno
TREVISO - I trevigiani dell’anno sono due. Ma le segnalazioni sono state tante, tantissime. Sportivi, imprenditori, volontari, uomini di chiesa, di cultura, politici, disoccupati. Ecco chi, tra i tanti, si è distinto nei vari campi.
Sport. Supervotati Alessandro Del Piero (in foto)e la campionessa di pattinaggio Silvia Marangoni, perché - motivazione dei lettori - fanno emozionare, sognare, entusiasmare. Inoltre, due allenatori sono stati segnalati: Emilio Baronetto e Francesco Guidolin, elogiati da moltissimi, per essere bravi, pazienti, autorevoli, grintosi. Per dare una marcia in più al gioco di squadra.
Volontariato. Candidata Anna Mancini, presidente dell’Advar Onlus, per l’impegno, la tenacia, il coraggio di prestare assistenza ai malati; e Basso Gatto Maria Luigia (conosciuta come Marisa), fondatrice dell’Associazione Alzheimer nel territorio ULSS 8 Asolo, stimata “quanto tutti coloro che con lei svolgono un’attività di volontariato, attività sottovalutata e allo stesso tempo necessaria”; e Anna Bolzan, biologa che si è occupata della consulenza per la costruzione e l’avviamento di un laboratorio di analisi mediche in Equador. E Teresa Pelos, costantemente impegnata con i malati di leucemia. Quattro donne, con un grande cuore e un grande coraggio, apprezzate per la loro attività, il loro entusiasmo, e perché conducono una vita a servizio degli altri. Dei meno fortunati.
Imprenditoria. Per alcuni, l’uomo dell’anno è l’imprenditore trevigiano. L’imprenditore in generale, come uomo che resiste. Resiste, nonostante tutto. E, nel campo dell’imprenditoria, in specifico è stata segnalata Carla Poli, che ha trovato soluzioni stimabili per quanto riguarda il riciclaggio. E Giuseppe Da Re, lodato per le sue capacità imprenditoriali a sostegno di arte e volontariato. E Antonio Carpendo, primo affinatore di formaggi italiano, conosciuto in tutto il mondo per aver esportato le sue creazioni.
Arte, cultura e spettacolo. Eletto da molti Dario De Bastiani, come editore e giornalista, stimato e benvoluto, noto soprattutto per aver fondato Il Quindicinale. E Ennio Comin, vignettista deceduto il 15 ottobre scorso, che “ha accompagnato con le sue vignette, ironiche e pungenti, la vita della città per oltre 40 anni con le pubblicazioni sul Gazzettino”. E poi il regista Antonio Sartor, cuore e motore della compagnia teatrale Tremilioni; Thomas Toffoli, stimato per aver creato a Vittorio Veneto l’Accademia InScena. E il cabarettista Fabrizio De Poi, che fa divertire, ridere, e che rende spensierati anche quando sembrerebbe impossibile esserlo.
Politica. Due i politici plurisegnalati: l’europarlamentare Andrea Zanoni, eletto come paladino degli animali, dell’ambiente, e di tutti coloro che tengono al nostro territorio. E il vice sindaco di Treviso Giancarlo Gentilini, perché ama la sua città, e i suoi cittadini. E perché è davvero amato.
Chiesa. Due i parroci nominati come uomini dell’anno. Don Bruno Baratto, responsabile del settore immigrati della Caritas, e don Mariano Maggiotto, lodato per il suo altruismo, instancabile e continuo.
E poi… Carlo Bortolanza perché, per alcuni, è il migliore. E Aldo Rossetto, “disoccupato, persona qualunque due volte licenziato (la seconda volta a causa di un ricovero d'urgenza per un'operazione)”. Aldo è stato segnalato come trevisano dell’anno perchè,“senza ammortizzatori sociali, sposato, con due figli a carico, lasciato solo dalle istituzioni, a 58 anni,continua a lottare e a sperare in un futuro migliore”.
Un esempio da seguire. Come potrebbero essere un esempio tutti coloro che sono stati citati. Uomini e donne che, nel loro piccolo, rendono grande la nostra provincia.