Il comico Ruffini: "Davvero un cromosoma in più o in meno decide se sei diverso? Rispetto a chi?"
| Alberta Bellussi |
SANTA LUCIA DI PIAVE - Sabato 12 è stato sold out per UP&Down anche a Santa Lucia di Piave al Padiglione fiera come sta accadendo, da vari mesi, nei più prestigiosi teatri di tutta Italia. A Santa Lucia sono arrivate quasi 700 persone da molte province del Veneto con grande soddisfazione da parte degli organizzatori.
In sala tra le autorità era presente il vicesindaco di Santa Lucia di Piave, Luca Bellotto, in rappresentanza del sindaco Riccardo Szumski, gli assessori Claudia Brugioni e Sonia Colombari per il comune di Conegliano e Eliana Pin coordinatrice dell’AIPD Associazione Italiana Persone Down sezione Marca Trevigiana. Lo spettacolo è durato un paio d’ore creando un clima di grande allegria e leggerezza nonostante l’impegnativo tema affrontato, quello della normalità. Chi decide chi è normale? La normalità è un’invenzione di chi è privo di fantasia. La libertà e la bellezza vivono nella meravigliosa possibilità di essere diversi.
I protagonisti di UP&Down sono sei ragazzi, quattro con la sindrome di Down uno autistico e uno in carrozzella: Federico, Andrea, Erika, Giacomo, Simone e David sono prima di tutto attori formidabili guidati con intelligenza e grande umanità dal comico Paolo Ruffini. I ragazzi fanno parte della compagnia teatrale livornese Mayor Von Frinzius, che il regista Lamberto Giannini ha fondato una ventina di anni fa sotto forma di laboratorio teatrale con un valore guida molto forte: tutti hanno un corpo e delle emozioni, quindi tutti possono essere attori.
«Questo progetto è anche un’indagine sulla normalità: davvero un cromosoma in più o in meno decide se sei diverso? Rispetto a chi?» - spiega Ruffini - «L’ipocrisia moralista afferma che siamo tutti uguali. Il teatro invece sostiene che per fortuna siamo tutti diversi e, se io su quella differenza ci punto sopra un faro, ecco che diventa una risorsa. Credo che la disabilità non debba essere abbellita né incensata”.
Lo spettacolo UP&Down si presenta come uno show comico e non uno spettacolo di beneficienza, i ragazzi sono tutti attori professionisti e come tali vengono regolarmente retribuiti. Ruffini ironizza sul fatto che molti gli danno del filantropo, lui invece si definisce un egoista perché questi ragazzi hanno una confidenza con la felicità che le persone che la società definisce normali rischiano di dimenticare.
Nello spettacolo di Santa Lucia sono stati coinvolti anche i ragazzi dell’AIPD (Associazione Italiana Persone Down) Marca Trevigiana, che hanno prestato servizio al bar e a fine spettacolo servito la cena alla compagnia teatrale.