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17 settembre 2024

Castelfranco

Controlli nei negozi etnici a Castelfranco: cibo scaduto da due anni e pure un dormitorio nel retrobottega

“Carni in pessime condizioni igieniche, tra sporcizia e sangue rappreso”

| Margherita Zaniol |

| Margherita Zaniol |

negozi etnici

CASTELFRANCO VENETO - Nelle ultime settimane, la Polizia Amministrativa del Comando di Polizia Locale ha posto in essere una serie di controlli su territorio a tutela del consumatore. Un’azione attenta e mirata con verifiche che hanno riguardato, con maggiore attenzione, esercizi commerciali etnici o gestiti da stranieri quali bazar, macellerie, bar, sale slot, saloni di parruccheria ed altre attività di vendita al pubblico. Durante le ispezioni di macellerie e bazar etici della zona di Borgo Pieve, Borgo Treviso e Borgo Padova sono state rinvenute partite di cibo scadute (anche da due anni), conservazione degli alimenti soprattutto lavorazioni di carni in pessime condizioni igieniche, tra sporcizia e sangue rappreso.

Con il SIAN (Servizio Igiene alimenti e nutrizione dell'Azienda Sanitaria) gli agenti della Polizia Locale hanno eseguito un’ispezione in una macelleria ove precedentemente gli agenti della Locale avevano rinvenuto un banco frigo con le carni esposte prive di alcun riferimento (tipo di carne, provenienza, prezzo) e prive di separazione tra loro mescolandosi. Scovato nel magazzino di un bazar tra derrate alimentari mal conservate e sporcizia anche un dormitorio con veri e propri letti dislocati tra le derrate alimentari poste alla rinfusa. I controlli hanno prodotto anche segnalazioni ad organi competenti (SIAN e NAS).

Sanzionati anche esercizi che proponevano al pubblico prodotti di origine estera privi della regolare etichettatura in lingua italiana recanti le informazioni per il consumatore. Sono state elevate altresì anche sanzioni per mancata esposizione dei prezzi, intere vetrine e scaffali di prodotti privi di alcuna indicazione del prezzo al consumatore finale, ed in taluni casi, prodotti scontati che non riportavano la corretta indicazione del prezzo originario traendo in inganno il cliente.

Alcuni saloni di acconciatura gestiti da cittadini stranieri sottoposti a controllo nella zona di Borgo Pieve e Borgo Treviso hanno dimostrato carenze dal punto di vista igienico e l’assenza della figura del preposto o direttore tecnico ovvero il soggetto con competenze necessarie per tenere aperta l’attività. In un caso figurava come responsabile un soggetto residente a Catanzaro, ovvero un prestanome, con lo scopo unico di poterlo indicare in Scia ed aprire, violando la normativa di settore. Soddisfazione è stata espressa da parte del Sindaco sulle attività ispettive che proseguiranno con un calendario definito, raccogliendo anche le segnalazioni pervenute dai cittadini.



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| modificato il:

Margherita Zaniol

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