IL COPERCHIO ATMOSFERICO
Divisione verticale marcatissima
Buongiorno e buon sabato a tutti!
Come previsto, l'intera settimana è stata all'insegna dell'umidità nelle pianure, mentre cieli poco nuvolosi con aria secca ed estremamente mite ( lo zero termico è salito fino ai 4000m!!) hanno caratterizzato la montagna alpina.
In questa immagine delle Cinque Torri sopra Cortina d'Ampezzo, possiamo apprezzare la serenità del cielo con la grande limpidezza, in totale contrasto con quanto osserviamo in pianura. Il motivo di questa diversità è spiegato nel seguito dell'articolo.
In questa immagine del sensore AQUA/MODIS di ieri, è apprezzabile lo strato di nuvole che copre le pianure e il Mar Adriatico, mentre in montagna il tempo è splendido
Per mostrare in maniera evidente quanto sta accadendo, vorrei fare un breve approfondimento su come varia la temperatura con la quota in questi giorni così particolari.
In questa tabella, ricavata ed elaborata da un sondaggio atmosferico effettuato tramite pallone sonda su Udine all'una di questa notte, possiamo vedere l'altezza da terra nella colonna a sinistra, la temperatura a quell'altezza nella colonna centrale e l'umidità relativa nella colonna a destra.
Per comodità ho diviso con tre colori le tre fasce termiche più notevoli: vediamo come da 94m (altezza di Udine) fino a 1048m la temperatura diminuisce con la quota ( come dovrebbe sempre essere), mentre solo qualche decina di metri al di sopra, a 1093m, ci sono ben 7°C in più, e l'umidità relativa balza dal 100% dello strato inferiore fino a valori di secchezza assoluta verso i 2200m (ecco allora spiegata la limpidezza nell'immagine delle Cinque Torri di prima, che si collocano all'incirca a quella quota).
Questo fenomeno si chiama "inversione termica" proprio perchè il normale profilo termico, che prevede una graduale diminuzione delle temperature con la quota, è sostituito da una fascia dove la temperatura aumenta di colpo.
Al di sopra di questo strato posto tra 1093 e 2142m, la temperatura riprende poi gradualmente a scendere, ma la mitezza della massa d'aria porta valori positivi addirittura fino a 3729m, per poi scendere finalmente al di sotto.
Tutto questo è generato dal fatto che siamo nella stagione fredda, le giornate sono corte ed essendo l'aria fredda ( in senso relativo, non assoluto) più presante di quella calda, essa ristagna nei bassi strati atmosferici, aumentando gradualmente la propria quantità di vapore acqueo grazie all'apporto di laghi, fiumi, piante e tanti altri processi.
Il secondo fattore importante è la presenza di una forte alta pressione ( i nostri barometri ne sono chiaro indice) e il gioco è fatto: la forza che schiaccia l'aria è notevole, non vi sono venti che rimescolano e quindi la situazione risulta stabile per molti giorni. In montagna invece le correnti sono più attive, e non ci sono ristagni significativi: ecco spiegato perchè lì non vi sono foschie e nebbie in queste situazioni.
Da sfatare quindi il mito che alta pressione= bel tempo sempre e comunque; questo è vero in montagna, al di fuori di questi strati freddi e umidi.
Ulteriore testimonianza della mitezza di questi giorni in montagna; nella prima immagine, la webcam del Pizzoc ( fonte www.arivv.it) il giorno 3 novembre, mentre la seconda è di oggi. Vediamo come gran parte dei circa 30cm di neve caduati siano fusi totalmente, e si nota la cappa di nuvole che grava sulla pianura, il cui tetto si colloca proprio attorno ai 1000-1100m (dove la temperatura aumenta di colpo), confermando i dati presenti sulla tabella precedente.
Termino con una previsione per i prossimi giorni: avremo un progressivo cedimento dell'alta pressione, ma senza che arrivino, almeno entro il tempo di una settimana, perturbazioni significative. Tra domani e lunedì ci sarà un pò di rimescolamento, qualche schiarita possibile, ma ancora per giorni dovremo convivere con umidità e cieli generalmente nuvolosi, mentre in montagna il tempo sarà decisamente più soleggiato, e le temperature gradualmente caleranno.
Alcune proiezioni a lungo termine indicano come a partire dalla fine della prossima settimana possano affacciarsi depressioni atlantiche più consistenti, ma sarà da confermare.
Il dato di fatto è che siamo alle porte dell'inverno, e l'autunno 2009 è rientrato pienamente nelle medie secche degli ultimi 25 anni, confermando che l'andamento piovoso dello scorso anno è stata l'eccezione, non un nuovo cambio di tendenza.
A presto!