CORO DI PROTESTA CONTRO IL CANSIGLIO "DEMANIO SCIABILE"
Avviata una raccolta di fondi contro i progetti di funivie e sciovie in Cansiglio
Vittorio Veneto. "Quell’impianto va fermato!" Questo il grido di battaglia delle circa 600 persone che ieri si sono riunite per protestare contro il progetto di una funivia che dovrebbe collegare Pian Cavallo, Cansiglio e Alpago, attraverso Forcella Palantina.
Una marcia di protesta ha portato ieri alpinisti, ambientalisti e gente “comune” a Casera Palantina, per manifestare in difesa dell’antica foresta dell’altopiano adagiato tra provincia di Treviso e provincia di Belluno.
E’ la ventiduesima volta che Gli Amici del Cansiglio organizzano un'escursione di massa dedicata ad alpinisti ed ambientalisti ma in quest'occasione hanno voluto dedicare il raduno alla manifestazione di dissenso contro il progetto della funivia in Cansiglio voluto dalla Regione Veneto.
L’intenzione della Regione sarebbe quella di realizzare un impianto tra Tambre-Colindes e Forcella Palantina, che potrebbe costare dai 25 ai 30 milioni di euro.
“Non è accettabile spendere ancora tante risorse pubbliche solo per lo sci da discesa – commenta Toio De Savorgnani - E in ogni caso, non è un problema solo di costi: anche se si trovassero sponsor privati, il discorso non cambia. Quell'impianto è comunque inaccettabile poiché cambierebbe per sempre l'assetto naturalistico e paesaggistico del versante veneto del Monte Cavallo”.
“Dovesse passare il progetto – fanno notare gli ambientalisti - in Cansiglio non si parlerà più di Area Protetta, ma solo di "demanio sciabile" e a chi sostiene che quell'impianto servirà soltanto a portare in inverno gli sciatori sulle piste friulane ed in estate i turisti del Pian Cavallo in Alpago e in Cansiglio, rispondiamo: è pensabile progettare un'opera così costosa anche nella gestione senza avere la certezza che in qualche anno si riuscirà ad ottenere anche le piste dentro la Foresta del Cansiglio, cioè dentro l'area, SIC e ZPS, tutelata dall'Europa come punto della Rete Ecologica?”
Ieri è stata lanciata anche la proposta di una sottoscrizione per raccogliere fondi per azioni legali, pubblicazioni, diffusione di informazioni. Una raccolta fondi inaugurata da Mountain Wilderness Italia, che ha già messo a disposizione per questa campagna 3000 euro.