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03 febbraio 2025

Nord-Est

Cortina e il bob, finisce una storia di 75 anni

Il Bob Club ,'una catastrofe'. Nubi anche sul villaggio olimpico

| Ansa |

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Cortina e il bob, finisce una storia di 75 anni

CORTINA D'AMPEZZO - Fine corsa per la nuova pista di bob a Cortina. L'Italia getta la spugna - l'annuncio oggi del presidente del Coni, Malagò - e così sfuma lo 'sliding center' da 120 milioni di euro, che avrebbe ospitato, oltre al bob, le gare olimpiche 2026 di slittino, skeleton e parabob. La vecchia pista di Ronco intitolata a Eugenio Monti, il 'Rosso volante' - mito di questo sport, 6 medaglie olimpiche tra il 1956 e il 1967 - è già stata smantellata. Gli equipaggi dei bolidi del ghiaccio dei Giochi invernali italiani dovranno gareggiare all'estero.

"E' una catastrofe, non solo per Cortina e la sua immagine, che si giocavano molto su bob, slittino e skeleton, ma per l'Italia, per il movimento sportivo nazionale" dice Gianfranco Rezzadore, presidente del Bob Club Cortina., sodalizio con 75 anni di storia. "Un impianto in Italia non esiste - aggiunge - Ve ne sono parecchi all'estero. In Germania ci sono quattro piste per il bob". La 'Eugenio Monti', chiusa dal 2008, poteva essere l'Araba Fenice degli sport invernali. Anche se i comitati locali erano scesi in piazza contro un'opera dal forte impatto ambientale: 5 ettari di bosco (con 500 larici) da abbattere, un'area complessiva dei lavori di 12 ettari. Così, però, il binomio Cortina-bob diventa un ricordo. "La prima conseguenza - spiega Rezzadore - sarà sui prossimi appuntamenti di Coppa del Mondo di Parabob, a Lillehammer, in novembre, e a Sigulda (Lettonia) a dicembre". Il club ampezzano gestisce infatti per la Federazione le squadre paralimpiche bob, slittino e skeleton. "Dopo questo smacco - dichiara Rezzadore - darò le mie dimissioni dal bob club. Spero si trovi qualcuno che ne riprenda in mano le redini".

La "Monti", 1.2 chilometri di pista mozzafiato in mezzo al bosco di Ronco, aveva già perso i Mondiali del 2011 - assegnati con largo anticipo a Cortina - perchè il Comune nel 2008 aveva chiuso l'impianto. Ora l'addio alle Olimpiadi. "Eppure tempo ce n'era - osserva Rezzadore - l'assegnazione di Milano-Cortina è stata nel 2019. Responsabilità locali ? No, il Comune di Cortina ha fatto quanto era possibile, fino all'ultimo". La storia è nota: la gara d'appalto, curata da Simico, società commissariale per le Infrastrutture, era andata deserta in estate. Si è cercata quindi la strada della trattativa privata con le due grandi aziende rimaste in corsa, WeBuild e Pizzarotti. Ma visti i tempi troppo stretti - per il masterplan i cantieri doveno partire a settembre, massimo ottobre - si sono tirate indietro. Un enorme buco si apre ora sul sogno olimpico di Cortina. Alla Regina delle Dolomiti restano 2 gare su 5: lo sci femminile e il curling. Un taglio che mette a rischio lo stesso progetto del villaggio olimpico a Fiames, 1.300 posti per una spesa 36 milioni di euro.


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