Dalla meningite alle olimpiadi: Bebe si racconta
Il libro autobiografico dell'atleta di Mogliano, tra la camera iperbarica, gli spritz e la Coppa del Mondo
| Stefania Rotella |
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MOGLIANO - Beatrice Bebe Vio, eccezionale atleta paralimpica di scherma, si racconta nel libro uscito pochi giorni fa. Bebe con Serena Piazza ha scritto “Mi hanno regalato un sogno. La scherma, lo spritz e le Paralimpiadi”, con prefazione di Jovanotti ed introduzione di Luca Pancalli (Rizzoli editore). L’atleta, 18 enne, che abita con la famiglia a Mogliano, ha raccontato diverse volte in pubblico la sua storia, dalla tremenda meningite fulminante ai successi nel fioretto dove ha raggiunto splendidi risultati, nonostante l’amputazione parziale dei 4 arti. Ad un bar di Mogliano dove l’abbiamo incontrata, Bebe racconta la sua vita fatta di scuola, tanti amici ed amiche, famiglia, gare, trasferte, impegno nell’associazione art4sport, per avvicinare i ragazzi disabili allo sport.
Jovanotti nella prefazione ricorda di quando qualche anno fa la conobbe ad un suo concerto a Conegliano e le dedicò la canzone “Ragazzo Fortunato” perché mi hanno regalato un sogno. Un testo che la giovane schermitrice porta nel cuore. Da allora tra i due è nata una bella amicizia. Luca Pancalli, presidente del Cip (Comitato Italiano Paralimpico) racconta chi è questa ragazza, la sua energia, la sua voglia di farcela.
“In questa autobiografia- scrive Pancalli- Bebe ci regala pagine di euforia pura, contagiosa, vola leggera sui giorni dei tragici postumi della meningite, miracolo vivente, fortunata sopravvissuta, tra i quattro su cento, dicono statistiche spietate, che si salvano. Da lì in poi, la sua vita è un inno alla vita, ai suoi anni spensierati, ai sogni da costruire, sapendo di poter contare su una famiglia straordinaria”. Il libro è dedicato alla madre Teresa, “collante della famiglia e della nostra vita”.
A casa Vio a Mogliano Veneto sono in sei: mamma Teresa, papà Ruggero, il fratello Nicolò, la sorella Maria Sole, Bebe e il cane Taxi. L’atleta paralimpica, che ha portato la fiaccola olimpica correndo come tedofora sulle protesi-lame alle Olimpiadi di Londra nel 2012, sta in questi mesi facendo le gare di qualificazione in giro per il mondo in vista delle Paralimpiadi di Rio de Janeiro nel 2016. Saltando qua e là nel bellissimo libro troviamo le massime della giovane atleta: “da solo non sei nessuno, ma insieme si può arrivare dappertutto”, “io posso fare tutto quello che io voglio fare”, “scherma, scuola e scout sono le mie tre grandi passioni”, “non ho mai smesso di credere nel principio fondamentale degli scout: il rispetto verso gli altri e verso la natura”.
L’atleta si è ammalata nel 2008 a 11 anni. “Non mi piace parlarne - scrive l’autrice - Perché io non sono la mia malattia e la mia vita non è finita con i 104 giorni che ho passato in ospedale. E’ vero che oggi non sarei come sono se non avessi avuto la meningite, ma oggi io sono soprattutto una che ce l’ha fatta grazie allo sport e adesso si impegna al massimo per tirare fuori di casa il maggior numero possibile di persone amputate e far loro riscoprire che la vita è una figata”.
Vio racconta la sua vita in ospedale, la sofferenza, la camera iperbarica, le medicazioni, le protesi, la fisioterapia, le vacanze all’Elba con la famiglia, gli spritz e la pizza, i giochi senza barriere, le feste con gli amici, gli allenamenti in palestra, l’amicizia con Alex Zanardi, Oscar Pistorius e molti altri atleti, la gioia per le protesi con i tacchi. Fa scherma da quando aveva cinque anni, è la sua vita, la sua passione. Ha vinto, tra le altre cose, la Coppa del Mondo 2014, due medaglie d’oro ai campionati europei del 2014 e altri due ori ai mondiali under 17. Gareggia in carrozzina e tira con la sinistra, essendo mancina. Con lei c’è sempre il suo porta fortuna Squaquero, un lemure trovato per strada a Parigi.
Bebe Vio presenta il suo libro a Montebelluna il 19 maggio alle 20.30 in biblioteca comunale, a Treviso il 29 maggio alle 18.30 all’associazione Treviso Ricerca Arte a Cà dei Ricchi in via Barberia, il 30 maggio a Padova alle 17 al Mondadori Store in piazza Insurrezione, ad Asolo il 5 giugno. Poi ad Abbiategrasso (Mi) il 6 giugno, a Como il 7, alla sede del Corriere della Sera a Milano l’8.