Cinque atleti trevigiani alle Paralimpiadi di Parigi
Sono Bebe Vio, Silvia Biasi, Manuel Bortuzzo, Asia Pellizzari e Paolo Tonon. Il messaggio di Zaia: "Tifo e affetto per tutti, ma per primi ai nostri 19 veneti"
| Isabella Loschi |
MOGLIANO - Sono 19 gli atleti del Veneto che parteciperanno alle Paralimpiadi in programma a Parigi da domani, mercoledì 28 agosto. L'avvio con una cerimonia inaugurale in Place de la Concorde e negli Champs-Elysées dove la squadra italiana sarà guidata dal capo missione Juri Stara (responsabile delle attività istituzionali e di presidenza del Comitato Italiano). Tra gli sportivi paralimpici in partenza dal Veneto, 6 provengono dalla provincia di Padova, 5 da Treviso, 6 da Verona e 2 da Venezia. Tra questi la schermitrice 27enne Bebe Vio di Mogliano, più volte campionessa olimpica e mondiale del fioretto, a caccia di un’altra medaglia olimpica dopo quelle di Tokyo 2020 e Rio 2016. L’altleta moglianese sarà impegnata il 4 e 5 settembre nelle gare del fioretto individuale e in quelle a squadre.
Nella spedizione azzurra anche i trevigiani Silvia Biasi (sitting volley), Manuel Bortuzzo (nuoto), Asia Pellizzari (tiro con l’arco) e Paolo Tonon (tiro con l’arco).
A loro e a tutti gli atri partecipanti è arrivato il messaggio del presidente Luca Zaia: “Ci siamo. Stanno per partire le Paralimpiadi di Parigi 2024. Sono la sublimazione dello sport, della gioia di vivere, della reazione alle avversità della vita, di una preparazione tecnica e fisica assolutamente paragonabile a quella degli atleti normodotati. Seguiremo questi ragazzi, veri campioni, con la passione e l’affetto che abbiamo riservato agli azzurri che hanno appena concluso la loro avventura olimpica. Seguiremo e sosterremo ancora di più la pattuglia dei 19 atleti veneti, che promettono spettacolo e medaglie. A tutti va il più forte in bocca al lupo da tutto il Veneto e da tutti i veneti”. “Mi auguro – aggiunge Zaia – che potremo gioire come a Tokio quando ben 26 medaglie sulle 69 italiane sono state conquistate da veneti, quasi il 40% del totale. Le vittorie e le medaglie – prosegue – hanno un sapore particolare, ma nel caso delle Paralimpiadi esiste uno straordinario valore aggiunto, perché questi ragazzi mandano al mondo e ai loro coetanei un messaggio potente: di fronte alle difficoltà e alle sfortune della vita, non arrendersi mai, perché dopo la tempesta torna sempre il sole. Il loro sole splenderà su Parigi dove, il solo esserci, equivale a una medaglia, quella della vita”.
“In Veneto lo sport paralimpico è una priorità – fa notare - e lo dimostra il vero e proprio boom registrato nell’ultimo ventennio: dalle 39 società e 900 atleti censiti nel 2005, oggi si contano ben 428 società e 2.500 atleti. A Tokio abbiamo vinto 26 medaglie sulle 69 conquistate dall’Italia, ma, oltre alle vittorie, il vero trionfo è il messaggio di inclusione che questi atleti riescono a trasmettere, giorno dopo giorno. Con il loro esempio, abbattono barriere e pregiudizi, dimostrando che lo sport è molto di più. Comunque vada, però, grazie a questi campioni di vita e di sport”.
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