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30 gennaio 2025

Esteri

Trump, migranti illegali ricercati in aula. Le scuole: "Proteggeremo gli studenti"

Il presidente ha rimosso le restrizioni che impedivano di condurre retate in scuole, ospedali e chiese. La Casa Bianca: "Chi è qui illegalmente è un criminale"

| AdnKronos |

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Trump, migranti illegali ricercati in aula. Le scuole:

WASHINGTON D.C. (STATI UNITI) - Immigrati illegali ricercati anche nelle scuole degli Stati Uniti, l'operazione lanciata da Donald Trump arriva anche nelle aule d'America. Diversi distretti scolastici americani stanno sfidando l'ordine esecutivo con cui il presidente ha rimosso le restrizioni che impedivano all'Ice, la polizia anti-migranti, di condurre retate in scuole, ospedali e chiese.

"Sarà deportato chiunque è un criminale e chi si trova negli Stati Uniti illegalmente lo è", ha affermato la portavoce della Casa Bianca Caroline Leavitt al suo primo briefing dopo l'insediamento di Trump, precisando tuttavia che la "priorità" sarà quella di rimpatriare chi ha commesso reati odiosi, come i trafficanti di stupefacenti. "Hanno violato le leggi del nostro Paese e quindi sono criminali", ha incalzato Leavitt parlando di chi si trova negli Stati Uniti senza regolare permesso e non è stato incriminato o condannato per alcun reato, ignorando che non essere in regola con le leggi sull'immigrazione non è un reato ma un illecito amministrativo.

Le scuole

Ricordando che la missione stessa del Dipartimento dell'Istruzione è quella di garantire un'istruzione pubblica a tutti i ragazzi, a prescindere dal loro "status di immigrazione", questi distretti scolastici hanno dichiarato che non collaboreranno con le agenzie federali e renderanno loro più difficile l'eventuale ingresso nelle scuole.

Le posizioni più nette sono state prese dai distretti di Chicago e Denver, città "santuario", cioè che hanno leggi per proteggere i migranti irregolari e non collaborare con le politiche di rimpatrio forzato federali, dove ai dirigenti scolastici è stato chiesto di impedire all'Ice di entrare nei loro istituti se non a determinate condizioni. "Gli agenti dell'Ice non hanno il permesso di entrare negli edifici del distretto scolastico a meno che non prestino le credenziali, il motivo della loro richiesta di accesso e un mandato penale firmato da un giudice federale", recita una dichiarazione delle Chicago Public Schools, precisando che non verrà permesso l'ingresso con "un mandato amministrativo o altri documenti dell'agenzia che applica la legge sull'immigrazione". Si ribadisce inoltre che non verranno "condivise con l'Ice informazioni private".

Dello stesso tenore la dichiarazione del soprintendente delle Denver Public Schools, Alex Marrero che ha dato disposizione alle scuole "di non lasciare entrare funzionari governativi che chiedono informazioni o l'ingresso e non hanno un appuntamento con qualcuno". Quindi nel caso si presentassero all'ingresso gli agenti dell'Ice, il dirigente scolastico deve mettere la scuola "in lockdown e comunicare con i funzionari governativo con il citofono", continua Marrero ricordando che per entrare l'Ice deve avere un mandato del giudice e prendere contatti con l'ufficio legale del distretto scolastico. Il soprintendente comunque raccomanda allo staff scolastico di "non ostacolare fisicamente, né interferire nelle azioni dei funzionari governativi nello svolgimento del loro incarico".

Anche a New York City e in altri distretti scolastici dello stato democratico stanno circolando linee guida, firmate dalla governatrice Kathy Hochul e dall'attorney general Letitia James, in cui si raccomanda alle scuole di "non permettere ad agenti di approcciare studenti all'interno della scuola" in assenza di motivi di sicurezza o di un mandato firmato da un giudice.

Con retate anti-immigranti in corso in diverse città americane, in particolare a Chicago, non ci sono state ancora notizie di agenti dell'Ice che si sono presentati in una scuola pubblica. E un portavoce della Casa Bianca, interpellato da Nbcnews, ha confermato che finora "non ci sono state operazioni in chiese o scuole", sottolineando che l'ordine di Trump ha eliminato "l'assurda politica di escludere alcuni luoghi dall'azione delle forze dell'ordine", ma non è "una direttiva per entrare in scuole e chiese". "Ci aspettiamo che queste situazioni saranno estremamente rare", ha concluso.


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