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27 aprile 2024

Treviso

Discoteche ancora chiuse, Venerandi: "La nostra categoria completamente ignorata"

La rabbia del manager delle discoteche della Marca e di Jesolo:"Noi ancora fermi mentre in altri luoghi si balla illegalmente"

| Isabella Loschi |

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TREVISO - In Provincia di Treviso, da tre settimana in zona bianca e con contagi in continua in discesa, le discoteche continuano a rimanere chiuse tra la rabbia e la delusione dei gestori che speravano in una ripartenza con l’estate.

“L’unica categoria che ha ricevuto questo trattamento ‘speciale’ con mancanza di attenzione, di sostegni, di aiuti economici, di prospettive di ripartenza certe sono state le discoteche”, spiega il presidente del Silb-Confcommercio Treviso, Renzo Venerandi. “Nonostante abbiamo dato prova di essere una categoria imprenditoriale che rispetta le leggi, aperta al dialogo con le Istituzioni e la politica, e che con dignità e sofferenza ha subito i vari lockdown, il secondo quello del 16 agosto 2020, senza alcun preavviso e con ingentissimi danni, con contratti sottoscritti e anticipi da pagare)”.

 
“Con il Silb nazionale ( associazione delle imprese di intrattenimento) abbiamo lavorato da ottobre per elaborare un protocollo scientifico sottoscritto da tre professori universitari di fama nazionale ed internazionale (Antonio Locascio, Pierluigi Lopalco e Matteo Bassetti) che potesse scongiurare qualsiasi rischio con la creazione di aree Covid free nei locali, senza peraltro ricevere riscontri”.

Venerandi, manager delle discoteche della Marca e di Jesolo, evidenzia come le discoteche siano pronte a riaprire con i protocolli di sicurezza. “Abbiamo riscritto il protocollo di sicurezza adattandolo al Green Pass, anche per essere modello di riferimento per altre attività. Abbiamo avuto il parere favorevole dal Generale Figliuolo per vaccinare davanti ai nostri locali gratuitamente e a nostre spese ogni under 30. Abbiamo stretto i denti per tutto quest’inverno, senza intascare un solo euro, nella attesa che l’estate portasse certezze e ripresa delle attività e di condizioni migliori.”


“La gran parte della politica trasversalmente ha apprezzato le nostre iniziative, ma questo non è valso a nulla”, continua il presidente del Silb che rivolge un appello alla politica.
“Il pregiudizio e il disinteresse totali nei nostri confronti non hanno portato né all’ascolto, né ad un incontro ignorando la disperazione degli oltre 3mila imprenditori e dei 100mila lavoratori dipendenti che contribuiscono al divertimento nei luoghi di vacanza e nelle città. E questo mentre in altri luoghi si balla illegalmente. Facciamo l’ultimo appello al governo e alla politica: fateci aprire o sarete responsabili della distruzione di un intero settore”.

 


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Isabella Loschi

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