Disturbo ossessivo compulsivo: che cos’è e come trattarlo
Il disturbo ossessivo compulsivo (DOC) è una condizione che porta grossi disagi a chi ne soffre, limitando a volte in modo considerevole la possibilità di svolgere una vita normale. In Italia questo disturbo riguarda circa 800.000 persone. Le percentuali di incidenza sono del 2-3% e questa condizione può colpire persone in ogni fascia di età, sebbene l’esordio sia più comune tra i 15 e i 25 anni.
Caratteristiche e sintomi del DOC
Come suggerisce il nome, il DOC è caratterizzato da ossessioni che causano ansia, alle quali si associano comportamenti compulsivi con lo scopo di attenuare questo senso di disagio. Nell’80% dei pazienti si notano entrambi i sintomi, ma è possibile che il disturbo si presenti soltanto sotto forma di ossessioni oppure di compulsioni. Il DOC è riconducibile al più ampio gruppo dei disturbi dell’ansia.
Le ossessioni si definiscono come pensieri invasivi, che emergono cioè involontariamente, e che la persona non riesce ad allontanare pur trovandoli esagerati e irrazionali. Questi pensieri portano con sé intense emozioni negative di disgusto, paura o vergogna, e un forte bisogno di cercare sollievo. È in questo contesto che iniziano le compulsioni, dei comportamenti volontari che la persona mette in atto per limitare il disagio portato dalle ossessioni. Le compulsioni sono sia gesti materiali e concreti che azioni mentali, come contare o pregare, e la persona si sente obbligata a svolgerle. Per giungere a una diagnosi di disturbo ossessivo compulsivo il paziente deve presentare ossessioni e/o compulsioni in modo ripetuto, frequente e prolungato, trovandosi quindi in uno stato di sofferenza a livello psicologico.
Opzioni di trattamento del disturbo ossessivo compulsivo
La psicoterapia è generalmente l’opzione di trattamento più indicata per chi soffre di disturbo ossessivo compulsivo. In particolare, la terapia cognitivo comportamentale offre secondo alcuni studi un miglioramento dei sintomi in circa il 70% dei pazienti. In alcuni casi, il percorso di psicoterapia in presenza oppure online si può combinare con un trattamento farmacologico, di solito con prescrizione di antidepressivi SSRI. È bene notare che, nel lungo termine, la psicoterapia mostra un’efficacia maggiore con tassi di ricaduta minori e una migliore capacità di mantenere il cambiamento. I risultati più promettenti si ottengono solitamente con la tecnica dell’esposizione con prevenzione della risposta (ERP).
Per trovare supporto nel trevigiano si può fare riferimento a questo sito, che mette a disposizione una lista degli psicoterapeuti che hanno ottenuto le migliori recensioni a Treviso e provincia. Tra loro è presente una dottoressa specializzata in terapia cognitivo comportamentale e che si distingue per il trattamento dell’ansia, che potrà dunque essere un ottimo supporto per chi soffre di DOC. La stessa piattaforma dà inoltre accesso a moltissimi psicoterapeuti per effettuare un percorso di cura online, alcuni dei quali sono appunto esperti nel sostegno ai pazienti con disturbo ossessivo compulsivo.
Cercare supporto è fondamentale
Se si notano sintomi riconducibili al disturbo ossessivo compulsivo è importante rivolgersi al più presto al proprio medico oppure a uno psicoterapeuta. Nella maggior parte dei casi il DOC non trattato si cronicizza, e a fasi di miglioramento si alternano periodi difficili nei quali le attività quotidiane sono ostacolate da un forte senso di disagio. È molto raro infatti che il disturbo ossessivo compulsivo si risolva spontaneamente senza il sostegno di un professionista. Attraverso un ciclo di psicoterapia, lavorando su sé stessi con la guida di un terapeuta, si possono invece ottenere significativi miglioramenti nel 60-80% dei casi. Per questo è cruciale dare la giusta attenzione ai segnali che indicano uno stato di malessere, così da trovare in tempi rapidi una soluzione efficace che permetta di riprendere il controllo sulla propria quotidianità e di ritrovare la serenità.