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30 dicembre 2024

Treviso

Dodicimila gazze e corvi da uccidere. In tre anni

La provincia di Treviso vara il ‘piano di controllo’ di gazze e cornacchie: il craa craa craa nel mirino fino al 2020. L’Enpa: ‘Il piano di controllo andrebbe fatto sui cacciatori’

| Emanuela Da Ros |

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Dodicimila gazze e corvi da uccidere. In tre anni

La provincia la definisce ‘soppressione eutanasica’. Auspica insomma una ‘buona morte’ per quelle ‘specie opportuniste’ che provocano danni all’agricoltura e alla fauna selvatica. A che specie fa riferimento? Alle cornacchie grigie e alle gazze pica pica. Le gazze ladre, cioè. Secondo il piano triennale 2017-2020, trasmesso nelle scorse settimane ai presidenti delle riserve di caccia, per ridurre la pressione predatoria dei corvidi nel territorio della provincia di Treviso si dovranno abbattere ogni anno 2500 gazze e 1500 cornacchie. Il prelievo dovrà essere effettuato mediante gabbie-trappola di tipo Larsen con successiva soppressione eutanasica. A operare l’intervento, a parte i cacciatori, saranno gli agenti di polizia provinciale ittico-venatoria, autorizzati a effettuare abbattimenti mirati anche nelle zone di ripopolamento, in prossimità di discariche di rifiuti o ‘dormitori’ qualora si ravvisino danni alle coltivazioni agricole.

 

L’opinione dei cacciatori. Secondo i cacciatori, il provvedimento è necessario a salvaguardare l’equilibrio faunistico visto che il numero di corvidi, che per molti anni non sono stati oggetto di prelievo venatorio, è cresciuto in maniera esponenziale, e che cornacchie e gazze - predando i nidi di starne, fringuelli, passeri e fagiani - provocano ingenti danni alle covate. “Un solo corvo - assicurano i cacciatori - è in grado di distruggere decine di nidiate durante l’anno”. La caccia a questi esemplari - aggiungono - deve avvenire in modo intelligente: questi infatti sono animali abitudinari e diffidenti alle novità, per cui gli appostamenti devono essere mimetizzati e le esche devono possedere alcune peculiarità. Il richiamo, per esempio, deve essere simile a quello dei corvidi: se il loro craa è ripetuto velocemente diventa un segnale di allarme, se il craa craa craa non ha un bis vuol dire che la cornacchia perlustratrice ha trovato del cibo e invita le altre a pranzo.

 

L’Enpa. Contrario al piano di abbattimento l’ente di protezione animali. La gazza ladra pica pica - dicono è uno degli animali più intelligenti sulla faccia della terra e nell’aria. Ha una straordinaria capacità di adattamento all’ambiente e modifica la propria dieta di conseguenza. Guardinghe e circospette, le gazze vivono in gruppetti, ma le coppiette si isolano nella stagione degli amori. La gazza ha un cervello sviluppato, flessibilità mentale e capacità di immaginazione. La sua coda, nonostante sia lunga come il corpo, non tocca mai terra.

 

Un censimento per i corvidi o uno per i cacciatori? Sarcastico il presidente provinciale dell’Enpa. “Un piano di controllo per i corvidi? E quando si farà un piano di controllo per i cacciatori? - si chiede Adriano De Stefano - I censimenti si dovrebbero fare in maniera biologicamente e scientificamente corretta. Ma i monitoraggi sulle volpi, sui corvidi, sui lupi o sui caprioli li fanno i cacciatori. Sono funzionali alla loro attività. E’ un po’ come chiedere all’oste se il suo vino è buono. L’articolo 19 della legge sulla caccia prevede abbattimenti solo dopo l’esecuzione di accorgimenti di carattere ecologico ed etologico, vale a dire non violenti. Solo a quel punto si dovrebbe intervenire. Invece qui le cose si fanno a monte. Chi decide che i corvidi sono nocivi? Il concetto di nocivo in natura non esiste. Esiste ciò che decidiamo sia nocivo per alcune nostre attività. Con la caccia ai corvidi, così come alla volpe o al lupo, che sono entrambi elementi indispensabili per l’equilibrio della fauna, non si cerca un equilibrio naturale, ma quello che fa comodo a qualcuno di noi”.

 


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Emanuela Da Ros

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