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28 marzo 2024

Nord-Est

Droga, associazione smantellata: ancora cinque ricercati

Arrestata donna incinta. Morto un corriere che ingeriva ovuli

| Ansa |

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Droga, associazione smantellata: ancora cinque ricercati

TRIESTE - Sono 13 al momento le ordinanze di custodia cautelare già eseguite sulle 18 in corso da stamattina nell'ambito dell'operazione 'Green road', condotta dalla Gdf e coordinata dalla Procura distrettuale antimafia di Trieste. Dei cinque ancora ricercati, due sarebbero in Italia e tre all'estero. Tra gli arrestati di oggi anche una donna incinta, già madre di due bimbi, a beneficio della quale sono stati disposti gli arresti domiciliari; il marito invece è stato portato in carcere. Tra i ricercati c'è invece una persona allontanata dall'ambiente familiare in quanto autore di maltrattamenti.

Sono gli ulteriori dettagli emersi durante una conferenza stampa in Tribunale a Trieste, in cui sono intervenuti, tra gli altri, il procuratore capo di Trieste, Antonio De Nicolo, e il colonnello della Gdf, Leonardo Erre. Le indagini, iniziate a marzo 2019, sono ancora in corso, è stato precisato. Il traffico di droga è stato scoperto tramite intercettazioni telefoniche e il lavoro degli investigatori è stato coadiuvato da interpreti. Talvolta, i corrieri della droga occultavano ovuli di stupefacente nel proprio corpo. In un caso ne sono stati ingeriti fino a 1,6 kg. Uno dei corrieri è morto a causa di questa pratica e il suo cadavere, è stato spiegato, è stato trovato abbandonato dai colleghi del crimine lungo il tratto autostradale tra Bologna e Ferrara.

I militari della Guardia di Finanza hanno denominato 'Green road' l'operazione e hanno ricostruito due tratte internazionali utilizzate dall'associazione criminale per far arrivare la droga in Italia, prevalentemente a Ferrara, dove, in una abitazione della periferia, era stata allestita una centrale di smistamento delle sostanze. L'organizzazione era composta da persone provenienti da una specifica area geografica della Nigeria, tutte legate da vincoli familiari ed etnici. Per rifornirsi di eroina l'organizzazione inviava corrieri in aereo dall'Italia per Lagos (Nigeria), da qui, una volta ingerite le sostanze, si trasferivano ad Addis Abeba (Etiopia) da dove raggiungevano Milano o Roma. Da qui la sostanza veniva distribuita nelle regioni del Nord-Est, tra le quali l'area di Udine. L'altra tratta era utilizzata per rifornire l'organizzazione di cocaina e prevedeva sempre la partenza dei corrieri dall'Italia (Bologna o Milano) in aereo per l'Olanda. Da qui, acquistate le sostanze, i corrieri giungevano a Ferrara in aereo, in treno o più spesso in auto.

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