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10 novembre 2024

Italia

Elezione, annuncio e giuramento, il rito laico per salita al Colle

Attorno alle 13,30 l'annuncio

| Carlo De Bastiani |

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| Carlo De Bastiani |

Elezione, annuncio e giuramento, il rito laico per salita al Colle

Se, come sembrano indicare i pronostici, intorno alle 13,30 avverrà l'elezione di Sergio Mattarella alla Presidenza della Repubblica, da quel momento inizierà una sorta di rito laico che culminerà con l'insediamento al Quirinale del nuovo Capo dello Stato.

Dopo la proclamazione nell'Aula di Montecitorio, la presidente della Camera, Laura Boldrini, insieme alla vicepresidente vicaria del Senato, Valeria Fedeli, si recherà da Mattarella per annunciargli l'avvenuta elezione. Quindi nei prossimi giorni, probabilmente martedì, il nuovo Presidente della Repubblica dovrà recarsi alla Camera per il giuramento e il discorso di insediamento. Lo farà dinanzi al Parlamento riunito in seduta comune seguendo una prassi rimasta di fatto immutata dal 1948.

L'emiciclo di Montecitorio sarà addobbato con 21 grandi bandiere e drappi rossi ornati d'oro. Una scenografia unica, riservata solo al giuramento e al discorso dinanzi alle Camere riunite. Il nuovo Presidente, secondo una prassi consolidata, giunge a Montecitorio accompagnato dal segretario generale della Camera; passa oltre il picchetto d'onore delle Forze Armate.

Dal momento in cui il neo-eletto Capo dello Stato lascia la sua abitazione, la campana più grande di Montecitorio comincia a suonare. Smetterà solo quando il nuovo Presidente della Repubblica avrà fatto il suo ingresso alla Camera.

E' una campana particolare, quella che accompagna il tragitto del Capo dello Stato: forgiata in bronzo, oltre allo stemma papalino (dal momento che prima dell'unità d'Italia Palazzo Montecitorio era la sede del tribunale pontificio) e alle figure di Cristo e Sant'Antonio, c'è il motto 'Onorate la giustizia voi che giudicate in terra'.

Nel momento esatto in cui il nuovo Capo dello Stato pronuncia la formula del giuramento ("Giuro di essere fedele alla Repubblica e di osservarne lealmente la Costituzione"), dal Gianicolo vengono sparati 21 colpi di cannone a salve. Ma perché proprio 21? Il primo documento italiano che certifica questa prassi è un Regio decreto del 1862. Tuttavia, occorre andare ancora indietro nel tempo, ai primi del Seicento in Inghilterra, per trovare le origini di questa tradizione: l'usanza imponeva che il numero dei colpi fosse sempre dispari e crescesse di due a seconda del rango. I numeri pari venivano usati solo in caso di lutto. Il 21 divenne codice internazionale come rituale diplomatico.

Quando il Presidente, una volta pronunciato il discorso in Aula, lascia Montecitorio, passa in rassegna i plotoni militari, saluta la bandiera e si reca all'Altare della Patria per deporre una corona di fiori dinanzi al monumento al Milite ignoto, scortato da una pattuglia di corazzieri in moto.

Poi si sposta al Quirinale per il passaggio delle consegne e l'insediamento ufficiale, stavolta accompagnato dai corazzieri a cavallo in alta uniforme. Il nuovo Capo dello Stato fa il suo ingresso nel palazzo che fu dei papi, passando in rassegna le truppe schierate nel cortile d'onore.

Il passaggio delle consegne avviene nel Salone delle Feste, alla presenza delle più alte cariche dello Stato, e in questo caso con il presidente del Senato e Presidente della Repubblica supplente, Pietro Grasso. Il 'rito laico' si è compiuto. Inizia il settennato.

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Carlo De Bastiani

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