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07 gennaio 2025

Treviso

Ex-tribunale a Benetton: "alla fine ci guadagna solo il privato"

Calesso attacca: "privatizzazione strisciante del centro storico"

| Isabella Loschi |

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| Isabella Loschi |

TREVISO – L’operazione immobiliare dell’ex tribunale potrebbe portare il gruppo Benetton ad acquisire lo storico edificio di piazza Duomo e tutte le pertinenze da Fondazione Cassamarca.

 

La cifra fissata sarebbe intono ai 13 milioni di euro , ma al momento non ci sono conferme da Cà Spineda, che però vorrebbe concludere in tempi stretti l’affare per trovare risorse necessarie per mandare avanti le proprie attività e pagare i debiti. Ma arriva la polemica di Luigi Calesso di Un’Altra Treviso. Secondo Calesso a guadagnarci da questa operazione sarebbe solo il privato, ammesso che il presso della compravendita sia quello ipotizzato di 13 milioni: «Il gruppo Benetton acquisterebbe il complesso di edifici per un prezzo inferiore di oltre un milione di euro a quello per cui Fondazione Cassamarca lo ha acquisito dal Comune. Nel corso degli anni - il primo protocollo di intesa Comune-Provincia-Fondazione da cui sarebbe scaturito il “risiko” risale addirittura al 2007 - il mercato immobiliare si è progressivamente molto indebolito e, con ogni probabilità, la stessa Fondazione Cassamarca è stata costretta a rinunciare a guadagnare dall’operazione, per poter “fare cassa” in tempi rapidi. In buona sostanza –continua Calesso - se il Comune nel 2007 avesse deciso di mettere all’asta l’ex-tribunale invece di predisporre il risiko con Fondazione e Provincia forse avrebbe potuto vendere a prezzi maggiori di quelli della cessione del 2010».

 

«A questo punto appare chiaro che l’unico a guadagnarci è il gruppo Benetton che acquisisce gli immobili ad un prezzo che difficilmente avrebbe potuto spuntare nel 2007 e anche nel 2010 e, legittimamente, coglie l’occasione per acquistare degli immobili prestigiosi in pieno centro storico. In questo modo - arriva alla conclusione il portavoce di Un’Altra Treviso - non ci guadagna la città che vede un altro pezzo di “beni comuni” diventare proprietà privata: la “privatizzazione” strisciante del centro storico continua inesorabilmente e priva la Treviso dentro le mura di servizi pubblici, di luoghi di aggregazione, di funzioni a favore di uffici privati e di residenza di lusso».

 


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Isabella Loschi

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