FANGO E SUDORE
Le maglie del rugby mondiale.
| Alfio Guarise |
TREVISO - Si è svolta oggi alle 12,00 nella sala dell’Antico Ristorante Alle Beccherie in centro a Treviso la conferenza stampa di presentazione della mostra “Fango e Sudore” che prende il nome dal Museo di Colleferro (Roma), fortemente voluto e creato da Corrado Mattoccia, ex. giocatore, grande collezionista ed appassionato di Rugby.
(Corrado Mattoccia illustra le finalità della mostra)
Migliaia sono le maglie da lui raccolte con molta determinazione e parsimonia ed esposte nel Museo Romano e di queste una piccola parte, ma significativa per importanza e tradizione, verrà portata in visione degli appassionati Trevigiani presso lo Spazio Paraggi in via Pescatori, 23 a Treviso a partire già da domani sera (giorno dell’inaugurazione) giovedi 9 giugno alle ore 19,00. E’ stato scelto questo periodo proprio per la concomitanza dei Mondiali Juniores di Rugby Under 20 e la mostra rimarrà aperta al pubblico con ingresso gratuito fino al 10 luglio.
(Il Sindaco Gian Paolo Gobbo)
Oltre alla presenza del Sindaco di Treviso Gian Paolo Gobbo e di giornalisti sportivi rugbystici di spessore come Antonio Liviero e Giandomenico Mazzoccato, abbiamo potuto apprezzare gli interventi in successione di Stefano Bettarello, indimenticato mediano di apertura dell’Italia, e di Vittorio Munari, general manager della Benetton Treviso.
(Stefano Bettarello e Vittorio Munari)
Particolarmente toccante il racconto amarcord del “Barbarians” Bettarello che descrivendo il momento della sua investitura ai tempi del Rovigo da parte dell’allora suo allenatore britannico CARWYN JAMES, ha reso palpabile l’emozione provata. “Ero in competizione con un’apertura straniera, difficile trovare spazio. Ma quel giorno, nessuna parola, il silenzio, mi ha consegnato la maglia e mi ha baciato in fronte, suscitando anche perplessità negli altri giocatori, poi mi ha lasciato li. Capite che una volta sceso in campo io non avrei mai potuto non dare il "mille" per cento di quello che era nelle mie possibilità”. Erano presenti in sala tra gli altri anche Andrea Gritti e Titta Casagrande, e alla fine proprio nel momento del congedo ecco arrivare come ciliegina sulla torta Manrico Marchetto e Bruce Munro, altri storici rappresentanti del rugby trevigiano.
“Invito tutti gli sportivi amanti del rugby e non, a visitare questa esposizione” ci dice Corrado Mattoccia, ”queste maglie e gli altri oggetti della collezione hanno ognuna un significato diverso e non riguardano solo i campioni ma anche coloro che semplicemente sono riusciti ad ottenere una promozione da una serie minore o che si sono unicamente salvati da una retrocessione”. Ho cercato non tanto di scrivere la storia del rugby, quella l’ha scritta chi le ha indossate, ma di creare uno spazio dove la memoria di tante battaglie e sudore, magari nel fango, non vada perduta con il passare del tempo”.
(al centro l'indimenticabile Bruce Munro)
Alfio Guarise