Lo fermano per un controllo, sotto il sedile dell'auto aveva dieci milioni di dollari in assegni
Alla domanda di rito sull'eventuale trasporto di denaro o strumenti negoziabili per importi pari o superiori ai diecimila euro, l'uomo ha negato di avere tali somme con sé
| Angelo Giordano |
COMO – Durante un controllo di routine dei funzionari dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli insieme ai militari della Guardia di Finanza al valico stradale di Ponte Chiasso tra Como e il confine con la Svizzera, un cittadino italiano, pensionato, è stato fermato mentre stava per rientrare nel territorio italiano dalla Svizzera a bordo di una piccola monovolume. Alla domanda di rito sull'eventuale trasporto di denaro o strumenti negoziabili per importi pari o superiori ai diecimila euro, l'uomo ha negato di avere tali somme con sé, come previsto dalla normativa valutaria vigente.
Tuttavia, gli agenti, ritenendo inattendibile la dichiarazione dell’uomo, hanno deciso di approfondire i controlli, come previsto dall’articolo 20 del Testo Unico delle Leggi Doganali (TULD). Questa verifica più approfondita ha rivelato una scoperta sorprendente: venti blocchetti contenenti 50 assegni ciascuno, del tipo Traveller’s Cheque, ciascuno con un valore nominale di 10.000 dollari americani, per un totale di 10 milioni di dollari. Gli assegni erano abilmente nascosti sotto il sedile dell’auto, nel bagagliaio e in una busta separata.
L’importo trasportato, le modalità di occultamento e l’inadeguatezza delle informazioni fornite riguardo al possesso e alla legittima provenienza dei titoli rinvenuti hanno portato le autorità a ipotizzare il reato di ricettazione, ai sensi dell'articolo 648 del codice penale. Su indicazione dell’autorità giudiziaria, gli assegni sono stati sottoposti a sequestro probatorio ex articolo 354 del codice di procedura penale, e l’uomo è stato denunciato a piede libero.
Le indagini sono ancora in corso, e l’uomo gode della presunzione di innocenza fino alla conclusione del procedimento legale. Oltre a ciò, l'uomo è stato sanzionato per la violazione della normativa valutaria, con un ulteriore verbale di accertamento e sequestro amministrativo, come previsto dall’articolo 3 del Decreto Legislativo 195 del 2008. Questo prevede il sequestro amministrativo del 50% dell’eccedenza rispetto al limite consentito di 10.000 euro.
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