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29 gennaio 2025

Treviso

Giorno della Memoria, Treviso ricorda le vittime della Shoah

In provincia approfondimento per 150 studenti, consegna delle Medaglie d'onore e raccoglimento davanti alle Pietre d’Inciampo

| Isabella Loschi |

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| Isabella Loschi |

Pietre d’Inciampo

TREVISO - Coltivare la memoria, ricordare quanto accaduto, contribuendo così alla diffusione di conoscenza sulle tragiche vicende di un passato, non così lontano, che hanno segnato per sempre la storia dell’umanità. Nella ricorrenza del Giorno della Memoria oggi, 27 gennaio, Provincia di Treviso, Prefettura di Treviso e Comune di Treviso hanno organizzato una serie di iniziative per ricordare le vittime dell'immane tragedia della Shoah, con l'obiettivo di condividere con la comunità l'importanza di coltivare la memoria e di ribadire come quanto accaduto negli anni della Seconda Guerra Mondiale, a causa di una follia disumana che non trova alcuna giustificazione, non possa essere in nessun modo dimenticato.

Tre i momenti che si sono susseguiti nella mattinata di lunedì 27 gennaio nell'Auditorium del Sant'Artemio, la Provincia ha dedicato un approfondimento, riservato alle scuole superiori, in collaborazione con l’Ufficio Scolastico provinciale, che tratta il tema degli ebrei stranieri internati liberi in Italia (1940-1943), ripercorrendo questa pagina di storia attraverso le ricerche a cura dell’Istresco, l’Istituto per lo studio della Resistenza e la Società contemporanea della Marca trevigiana, e il live showcase dell’artista Paolo Gallina. Alle 10.15, è seguita la cerimonia di consegna delle medaglie ai famigliari dei cittadini trevigiani militari e civili deportati e internati nei lager nazisti, a cura della Prefettura di Treviso, con il coinvolgimento delle autorità, dei sindaci dei Comuni di provenienza e degli studenti.

Autorità e studenti si sono spostati all’esterno, nel Parco del Sant’Artemio per un momento di raccoglimento e riflessione attorno alle quattro Pietre d’Inciampo installate nell’esedra di fronte all’Edificio 1 dedicate a Elena Guttman, Polacco Ruggeri, Segré Salvatore e Schlesinger Ruth, che per un periodo trovarono rifugio nell’ex ospedale psichiatrico del Sant’Artemio e vennero in seguito strappati alla struttura dalle SS e destinati, per il tragico viaggio finale, alla Risiera di Sabba e al campo di concentramento di Auschwitz. Successivamente si è svolta la Cerimonia di deposizione al Monumento delle Vittime dei Lager, in via Medaglie d'Oro, a cura del Comune di Treviso, in collaborazione con l’Istituto Fabio Besta, che ha svelato la targa realizzata all'interno del progetto "Adotta un monumento", frutto della collaborazione tra l'Assessorato alle Politiche Educative Giovanili e Pubblica Istruzione.

“Anche quest’anno la Provincia di Treviso si unisce alle iniziative per il Giorno della Memoria, avvicinandosi in particolar modo ai giovani, alle studentesse e agli studenti oggi qui riuniti in Auditorium per trasmettere insieme a tutte le Istituzioni e alle Autorità presenti il messaggio che è fondamentale promuovere il senso di responsabilità e l'assunzione di consapevolezza sull’immane tragedia della Shoah – le parole di Stefano Marcon, presidente della Provincia di Treviso – Coltivare la memoria significa proprio questo: non stancarsi mai di ricordare quanto accaduto, contribuendo così alla diffusione di conoscenza sulle tragiche vicende di un passato, non così lontano, che hanno segnato per sempre la storia dell’umanità. Oggi lo abbiamo fatto con l’approfondimento storico di Istresco, accompagnato dalle illustrazioni in diretta dell’artista trevigiano Paolo Gallina, cogliendo le modalità innovative del fumetto che ben si prestano a raccontare, a tutte le età, vicende storiche complesse e difficili da affrontare con sensibilità e delicatezza. Come Amministratori, abbiamo il compito diffondere la conoscenza su quanto accaduto rivolgendoci a tutta la comunità, ricordando che non dimenticare non è solo un dovere morale, ma molto di più: è un atto di responsabilità e di umanità”.

“Viviamo un momento storico complesso, in cui i valori di libertà, rispetto e solidarietà sono spesso messi alla prova. Un momento in cui ci vengono a mancare i riferimenti e questa mancanza genera smarrimento, un senso di vuoto che si traduce anche in rassegnazione. Il programma che ci ha accompagnato in questa mattinata rappresenta un’opportunità per riflettere su quanto la memoria sia un pilastro essenziale della nostra società – spiega il sindaco Mario Conte - La storia degli ebrei stranieri internati liberi in Italia, il ricordo dei deportati trevigiani e delle Pietre d’Inciampo dedicate a Elena Guttman, Polacco Ruggeri, Salvatore Segrè e Ruth Schlesinger Ruth, ci riportano a una pagina dolorosa della nostra storia, che mai deve essere dimenticata. Ricordare significa agire: vuol dire promuovere il dialogo, difendere i diritti di tutti e contrastare ogni forma di odio e discriminazione. Sono i giovani i custodi della memoria. Li invito a far loro questa eredità e a essere testimoni attivi di ciò che oggi impariamo insieme. Solo così possiamo mantenere i nostri pilastri valoriali. Che questa giornata, quindi, ci insegni a conoscere, a ricordare e a costruire un futuro in cui mai più l’umanità debba affrontare simili atrocità”.

“Condividere con le studentesse e gli studenti la riflessione sul significato di “coltivare la memoria”, nel contesto delle iniziative istituzionali, è un’occasione importante per il loro percorso di crescita individuale, come cittadini più responsabili - le parole di Barbara Sardella, dirigente dell'Ufficio Scolastico Provinciale - acquisire conoscenza e consapevolezza della tragedia della Shoah è il primo passo per ribadire, insieme, che simili atrocità non trovano mai giustificazione e non possono, non devono ripetersi”.

“Invocare la memoria, incitare a coltivarla, è un impegno collettivo che si fa sempre più imperante con il trascorre del tempo, con quella distanza temporale che porta con sé il rischio che le coscienze si sopiscano, e che non può essere scalfito, ma deve trovare rinnovato vigore di fronte alle atrocità a cui nuovamente assistiamo – ha sottolineato Angelo Sidoti, prefetto di Treviso – Deve risvegliare le coscienze rispetto ai venti di guerra che soffiano nel mondo, ai nuovi esempi di prevaricazione verso i più deboli; uomini, donne e bambini vittime di negazioni del concetto di umanità. La memoria infatti ci dota di strumenti di conoscenza e di critica, ci rende capaci di guardare al passato e di riconoscere le responsabilità di chi ha commesso e di chi ha permesso tali orrori, ci stimola a prendere esempio da chi ha scelto di non vivere nell’indifferenza, di non rendersi complice, di agire, di dimostrarci il valore di cui è capace l’uomo”.

“Gli appuntamenti istituzionali di oggi sono stati occasione importante di condivisione con giovani studentesse e studenti, cittadine e cittadini: insieme abbiamo ricordato le atrocità avvenute durante la Seconda Guerra Mondiale a causa di una follia disumana che non trova giustificazione alcuna, provocando distruzione e morte – ha concluso Carlo Nordio, ministro della Giustizia – coltivare la memoria, non restare indifferenti, ricordare le vittime della Shoah e aprire al dialogo e alla riflessione con le giovani generazioni, per contribuire all’acquisizione di consapevolezza, sono momenti necessari e imprescindibili. Non dimenticare è il primo passo e un segno di civiltà”.


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