Green Pass obbligatorio, Contarina: "Possibili disservizi anche nella raccolta dei rifiuti"
Il presidente Baldin: "Non abbiamo certezze sulle possibili assenze e sostituire il personale dall'oggi al domani è impossibile"
| Isabella Loschi |
TREVISO - A due giorni dall’ingresso del Green Pass obbligatorio per tutti i lavoratori, le società che gestiscono i servizi pubblici sono in fibrillazione. Tanti i dubbi anche per Contarina, la società che gestisce la raccolta differenziata porta a porta e molti altri servizi per tanti comuni trevigiani del Consorzio Priula sul poter assicurare i servizi ai cittadini, in attesa di venerdì, quando finalmente di potrà capire il numero dei lavoratori senza Green Pass e tra questi quanti faranno il tampone e quanti no.
“E’ difficile fare previsioni - allarga le braccia Sergio Baldin, presidente di Contarina - ad oggi le variabili sono tante per capire se e come riusciremo a garantire tutti i servizi in tutti i comuni”. Contarina conta complessivamente 750 dipendenti e circa una settantina è sprovvisto di Green pass.
“Ma non è un numero certo, perchè tra questi c’è anche chi, ad esempio, non può vaccinarsi o decide di fare il tampone - spiega Baldin -.Non avendo la possibilità di chiedere questa informazione ai nostri dipendenti si lavora su possibili scenari ma senza certezze e questo impedisce una programmazione certa”.
E sulla possibilità di sostituire il personale Baldin aggiunge: “Non è così semplice, autisti ad esempio è molto complicato trovarne e poi parliamo di personale specializzato che va formato, non è possibile metterli in servizio dall’oggi al domani. Serve del tempo”.
Per questo Contarina non esclude, da venerdì, possibili ritardi o disservizi anche nella raccolta dei rifiuti porta a porta: “Alcuni disservizi saranno inevitabili i primi giorni. In base al numero di assenze e dei turni di lavoro scoperti potrebbe anche saltare il servizio di raccolta rifiuti - avverte Baldin - Certamente cercheremo di mantenere i servizi essenziali e di sacrificare i servizi secondari come ad esempio lo sfalcio dell’erba, secondo il modello seguito anche in caso di scioperi”.