INCENDIO DEVASTA LA CASA, FAMIGLIA SFOLLATA
Il capofamiglia, giostraio 40enne, rimane ai domiciliari in roulotte
| Milvana Citter |
TREVISO – La canna fumaria si surriscalda provocando un incendio che devasta la casa. Sfollata la famiglia di un giostraio. Moglie e figli ospitati dal comune che ha predisposto un alloggio d’emergenza, il capofamiglia 40enne, agli arresti domiciliari, trova rifugio in una roulotte parcheggiata dietro casa.
Poteva provocare una tragedia il rogo che si è sviluppato intorno alle 7.45 di un’abitazione all’incrocio tra via Sant’Antonino e via Visentin al confine tra i comuni di Treviso e Casier. Sprigionatosi per il contatto tra una trave portante in legno e la canna fumaria di una stufa a pellet, fatta funzionare a pieno regime per combattere il freddo di questi giorni, l’incendio ha completamente devastata l’abitazione di proprietà di un 40enne giostraio.
In quel momento in casa c’era tutta la famiglia, i genitori e tre figli di 17, 11 e 2 anni, ma fortunatamente tutti erano svegli e si sono messi in salvo in pochi minuti rimanendo solo leggermente intossicati dal fumo. Immediata la richiesta d’aiuto ai vigili del fuoco arrivati con più squadre che hanno lavorato per ore per domare le fiamme e mettere in sicurezza la struttura che è stata poi dichiarata inagibile. Il fuoco ha infatti divorato una delle travi portanti che reggevano il solaio.
Nelle operazioni di spegnimento è rimasto lievemente ustionato anche un vigile del fuoco 44enne che è stato soccorso dai sanitari del Suem 118 e trasferito in pronto soccorso al Ca’ Foncello. Sul posto anche la polizia locale di Treviso e Casier e alcune volanti della questura.
La famiglia è rimasta senza casa e per questo il comune si è subito attivato per trovare loro un alloggio d’emergenza e temporaneo. A trasferirsi però solo moglie e figli, il 40enne capfamiglia infatti sta scontando agli arresti domiciliari, una condanna per reati contro il patrimonio. Nonostante il freddo di questi giorni l’uomo ha scelto di rimanere in via Sant’Antonino sistemandosi in una vecchia roulotte parcheggiata dietro casa. L’alternativa sarebbe stata tornare in carcere.