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28 marzo 2024

Castelfranco

L'artista Freak of Nature “colpisce” anche a Castelfranco ma c’è chi non gradisce il raid pittorico

EDITORIALE - Qualcuno ha segnalato alle forze dell’ordine le opere sulle vetrine dei negozi sfitti come vandalismo

| Ingrid Feltrin Jefwa |

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| Ingrid Feltrin Jefwa |

Freak of Nature

EDITORIALE – Nella notte tra domenica e lunedì un’ottantina di negozi sfitti tra Borgo Pieve e Borgo Treviso a Castelfranco sono stati oggetto dell’intervento di “Freak of Nature”. Si tratta di un artista che da anni dipinge delle fasce di colore verde (in varie sfumature) sulle vetrine dei negozi sfitti, nella città soprattutto del nord Italia. Solitamente oltre a queste bande colorate che dovrebbero raffigurare del bambù stilizzato, l’artista scrive anche “Sfitto n°…”, riportando progressivamente il numero del negozi sui quali interviene.

Beh, detta così sembra una cosa simpatica. Tanto più che Freak of Nature (Scherzo della natura) è animato dalle migliori intenzioni: quelle di mettere in evidenza i luoghi che meritano di essere rivitalizzati, invitando chi guarda le sue opere a osservare con maggiore attenzione la propria città. Peccato che al nostro giornale la notizia sia arrivata invece come una segnalazione di cronaca. Già perché a Castelfranco diversi proprietari degli stabili “colpiti” dall’intervento artistico hanno viceversa interpretato la cosa come un atto vandalico.

Qualcuno si è anche rivolto ai carabinieri, per segnalare quanto accaduto nottetempo in centro, dove all’indomani non si parlava d’altro, perlomeno tra chi non era andato via per qualche giorno di vacanza visto il ponte lungo di cui i castellani hanno beneficiato, grazie al patrono San Liberale. Domani a Castelfranco si torna alla normalità e scuole e uffici riapriranno: così qualcuno potrà vedere per la prima volta queste opere che hanno suscitato curiosità ma anche biasimo. L’artista comunque assicura che la pittura usata si può togliere facilmente con l’acqua, eliminando l’opera, se non gradita.

Nella sua pagina Facebook l’artista però spiega che: “Il bambù non è da cancellare, non è un'offesa! Il bambù dovrebbe attirare l'attenzione, magari anche di chi sta cercando uno spazio da affittare. Cancellarlo dopo averlo affittato, dopo avergli ridato vita, questo sarebbe il senso. Perché il bambù? Una delle peculiarità principali del bambù sempreverde è la capacità di propagarsi con notevole vigoria e irruenza, divenendo infestante.... Rappresenta la resistenza, la crescita costante, l'amore immortale. Il mondo sta cambiando ad una velocità incredibile e la rotta va cambiata!”.

Fermo restando che la creatività e le buone intenzioni sono sempre apprezzabili va anche considerato che ciascuno di noi ha il proprio gusto estetico, per cui ci sono opere gradite e altre che non fanno breccia in chi guarda. Solitamente però quanto propongono buona parte degli artisti della Street Art è meno criptico delle recenti opere castellane. I messaggi di Banksy sono infatti d’immediata comprensione, non a caso ottengono sempre forti reazioni, certo, anche di biasimo ma in genere per il messaggio pungente e non per l’espressione artistica.

 

 


 

 


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Ingrid Feltrin Jefwa

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