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30 agosto 2024

Treviso

Lupo nella Marca, Corazzari: "Fenomeno anomalo"

Dopo l’allarme in provincia di Treviso, interviene la Regione: "Un tentativo di dissuasione è già stato messo in atto, ma non ha sortito l’effetto sperato"

| Angelo Giordano |

| Angelo Giordano |

Lupo nella Marca, Corazzari:

TREVISO – Lupi avvistati a pochi passi dai centri abitati, episodi di avvicinamenti ripetuti e comportamenti anomali. È questa la situazione che sta preoccupando gli abitanti della provincia di Treviso, dove la presenza di un lupo, ormai da mesi, ha suscitato un crescente allarme tra la popolazione. A far discutere non è tanto la presenza del predatore, considerata normale in alcune zone rurali, ma la sua tendenza a frequentare aree fortemente urbanizzate e popolate.

Il fenomeno è stato monitorato con attenzione dalla Regione Veneto, che ha segnalato la questione agli enti competenti, fornendo dati e informazioni utili per gestire la situazione. L’assessore regionale alla Caccia e al Territorio, Cristiano Corazzari, ha chiarito che "la Regione ha preso in carico tutte le situazioni in cui il lupo interferisce con le attività umane, come accaduto nell’Alpago, dove abbiamo dimostrato un danno grave e reiterato alle attività allevatoriali". 

Corazzari ha sottolineato come le segnalazioni e i monitoraggi abbiano portato alla predisposizione di protocolli da parte di ISPRA e del Ministero dell’Ambiente, volti a disciplinare gli interventi in deroga, che possono andare dalla dissuasione alla rimozione del lupo. Tuttavia, la richiesta iniziale della Regione mirava all’ottenimento della rimozione di due esemplari in situazioni specifiche.

In particolare, nel Trevigiano la situazione ha destato preoccupazione non tanto per la presenza del lupo lungo le aste fluviali, fenomeno già osservato più a sud, nel rodigino, ma per la sua inusuale familiarità con gli spazi urbanizzati. "La peculiarità del trevigiano va ricercata nella eccessiva ripetitività con cui quel soggetto frequenta i centri urbani, dimostrando una anomala familiarità con la frequentazione di ambiti e circostanze fortemente urbanizzati e abitati", ha aggiunto Corazzari.

Un tentativo di dissuasione è già stato messo in atto, ma non ha sortito l’effetto sperato, lasciando intatto il comportamento del lupo. Questa anomalia ha spinto ISPRA e il Ministero dell’Ambiente a rivedere le loro valutazioni, arrivando alla conclusione che l’unica soluzione appropriata sia la rimozione dell’animale. La procedura di rimozione, ora avviata, coinvolge un team multidisciplinare per garantire che l’intervento sia gestito con la massima competenza e rispetto per le normative vigenti.

La vicenda ha acceso un dibattito su come bilanciare la protezione della fauna selvatica con la sicurezza delle comunità locali, e ha evidenziato la necessità di strategie efficaci per gestire le interazioni tra lupi e popolazione, soprattutto in aree densamente abitate.


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Angelo Giordano

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