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26 dicembre 2024

Vittorio Veneto

L’ultimo abbraccio a Ido Da Ros

E‘ scomparso improvvisamente, a 72 anni, il grande storico e ricercatore vittoriese Ido Da Ros. Stava per pubblicare il suo 45° libro

| Emanuela Da Ros |

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L’ultimo abbraccio a Ido Da Ros

VITTORIO VENETO - Era il “nostro” Ido. Tito, come lo chiamavano alcuni amici. Era la nostra memoria storica. Attenta, vivace, appassionata, onesta. Un vittoriese che aveva a cuore la storia della sua città, Vittorio Veneto, la sua grandezza passata, fatta spesso di piccole, avvincenti curiosità. Era soprattutto un amico. Intelligente, acuto, misurato nelle parole: preferiva scrivere che parlare. O chiacchierare. Eppure la sua simpatia, l’integrità, la condivisione di tanti sentimenti e interessi comuni lo avvicinava a tutti coloro che hanno avuto la fortuna di conoscerlo. Di leggerlo, soprattutto.

Ido Da Ros è morto improvvisamente ieri pomeriggio. Si trovava a Treviso, capoluogo che frequentava spesso per le sue ricerche d’archivio. Un malore lo ha colto mentre si stava dirigendo verso la biblioteca del Seminario e a nulla purtroppo è valso l’intervento dei sanitari.
“La morte dello zio - ha detto commossa l’adorata nipote Margherita Battistella - ci ha addolorato profondamente. Lo zio Ido negli ultimi giorni era sereno, come sempre. Dedito al suo lavoro e alle mansioni quotidiane”.

 

Era sereno, come sempre. Dedito al suo lavoro e alle mansioni quotidiane



Il prossimo 9 settembre Ido Da Ros aveva già programmato l’uscita dell’ultimo libro dedicato a Paolo Barison, calciatore vittoriese a cui è dedicato lo stadio comunale.

“Il volume monografico su Barison - spiega l’editore Alessandro De Bastiani - è il 45° libro di Ido Da Ros, una colonna della nostra casa editrice. Oltre che un amico fraterno. Pochi giorni fa mi aveva rivelato che questa sarebbe stata la sua ultima pubblicazione. Poi si sarebbe dedicato esclusivamente al Quindicinale, il periodico a cui collaborava e sul quale aveva una rubrica intitolata “Cento anni fa”. Personaggio amabile, arguto, appassionato di storia locale e di sport, soprattutto di ciclismo - non perdeva mai un Giro d’Italia o di Francia - aveva pubblicato - tra gli altri - un libro sul Calcio vittoriese, su Bottecchia, ma soprattutto aveva firmato un’opera imprescindibile: Le Cronache vittoriesi, attraverso cui aveva ripercorso tutta la storia di Vittorio Veneto dalla fine dell’Ottocento agli albori di questo nuovo secolo. Tra i suoi successi più grandi vi era stato anche Il libro dei Sogni, in cui con la consueta chiarezza, appena venata di una contenuta ironia, aveva raccontato i progetti - spesso faraonici - che erano stati ipotizzati per la sua città.”

Due lauree - una in Lettere e una in Filosofia - Ido Da Ros aveva insegnato a lungo all’Ipsia di Vittorio Veneto, affiancando la professione di docente a quella di storico e ricercatore, a cui si era completamente dedicato negli ultimi anni. Non aveva mai voluto conseguire la patente e la bicicletta era l’unico mezzo che usava in città. Quando non studiava si dedicava al suo orto - “L’ultimo regalo che mi ha fatto quando sono andato a casa sua - ricorda Alessandro de Bastiani - è stata una verza appena raccolta” ma non disdegnava la compagnia dei tanti affezionati amici.

Ad annunciare la sua scomparsa - la data del funerale non è ancora stata fissata - sono i familiari più vicini a lui: la sorella Loretta e il cognato Egidio e le nipoti Margherita e Maria. Ai familiari e ai tanti amici di Ido le condoglianze e l’abbraccio affettuoso della Redazione di OggiTreviso e del Quindicinale, testate a cui Ido Da Ros collaborava da molti anni.


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Omaggio a Ido

Storico appassionato e arguto ‘lettore’ della realtà cittadina. Spesso viziata da sogni irrealizzabili

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