SUSEGANA - La tragica morte di Eduart Shaka, il carpentiere 44enne albanese vittima del gravissimo incidente stradale avvenuto la sera del 23 dicembre lungo la SS13 Pontebbana a Spresiano, ha lasciato un profondo vuoto nella comunità della Marca. Shaka, residente a Susegana, era una figura conosciuta e stimata non solo nel suo ambito lavorativo, ma anche nei luoghi che frequentava abitualmente.

Nato a Durazzo, in Albania, Eduart Shaka si era trasferito in Italia nel 2010 con il sogno di costruirsi una nuova vita. Dopo un periodo iniziale nel mantovano, si era stabilito nella provincia di Treviso, dove aveva trovato un terreno fertile per sviluppare le sue competenze. Dal 2019 gestiva con successo una ditta individuale di carpenteria a Nervesa, grazie alla sua professionalità e al rapporto di fiducia instaurato con i clienti.

Oltre al lavoro, Shaka era un volto familiare in un locale di Ponte della Priula, dove si recava spesso per incontrare amici e rilassarsi. Dopo diversi cambi di domicilio, aveva trovato una sistemazione stabile a Susegana, dove viveva con la figlia. In queste ore di dolore, i familiari di Shaka stanno raggiungendo la Marca per unirsi al lutto e organizzare l'ultimo saluto.

La dinamica dell’incidente, avvenuto intorno alle 23:30, resta al vaglio degli inquirenti. Secondo i primi rilievi del Nucleo Operativo e Radiomobile di Treviso, la Golf condotta dal 55enne di Carbonera, che percorreva la Pontebbana in direzione Conegliano, avrebbe invaso la corsia opposta per cause ancora da accertare, scontrandosi frontalmente con la Fiat Punto di Shaka. L’impatto, un fronto-laterale, è stato fatale per il carpentiere, mentre il 55enne è rimasto ferito in modo lieve e ha ricevuto una prognosi di sette giorni dopo il trasporto all’ospedale di Treviso.

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