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25 dicembre 2024

Cronaca

“Libertà educativa minacciata dall’eccessiva presenza di militari nelle scuole italiane”

L’Osservatorio contro la Militarizzazione delle Scuole e Università segnala l’incremento della presenza delle Forze armate e delle Forze dell'ordine negli Istituti Scolastici

| Ingrid Feltrin Jefwa |

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| Ingrid Feltrin Jefwa |

Osservatorio contro la Militarizzazione delle Scuole e Università

ITALIA - Negli ultimi due anni, l'Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università ha monitorato l'incremento della presenza di Forze Armate e Forze dell'Ordine all'interno degli istituti scolastici. Militari, poliziotti e altri agenti di sicurezza sono sempre più frequentemente coinvolti in attività didattiche, come conferenze su temi come bullismo, violenza di genere e legalità, o in eventi promozionali organizzati all'esterno delle scuole, come visite a caserme e basi militari. L'iniziativa ha suscitato preoccupazione tra i membri dell'Osservatorio, che ritengono che tale coinvolgimento minacci i principi pedagogici e la libertà educativa.

“Un esempio emblematico di questa tendenza è rappresentato dai Patti Educativi Territoriali, che promuovono una collaborazione sempre più stretta tra scuole, enti pubblici e forze dell'ordine”. L'Osservatorio sostiene che la crescente partecipazione delle forze armate e della polizia in ambito educativo stia “invadendo spazi che dovrebbero appartenere esclusivamente ai docenti e alla comunità scolastica, in particolare nel campo dell'educazione alla legalità”. “Educare alla legalità attraverso il coinvolgimento delle forze di polizia, i cui compiti sono fondamentalmente orientati al mantenimento dell'ordine, contrasta - secondo l'Osservatorio - con l'approccio critico e riflessivo che dovrebbe essere sviluppato da insegnanti di discipline come filosofia, diritto o scienze sociali”. In questo senso, “la presenza di militari nelle scuole sarebbe in contrasto con i principi costituzionali che sanciscono il diritto all'educazione alla pace e alla solidarietà”.

L'Osservatorio critica anche l'orientamento delle scuole verso attività come i Percorsi per le Competenze Trasversali e l'Orientamento (PCTO), che negli ultimi anni hanno visto un aumento della cosiddetta alternanza scuola-caserma. “Queste attività, spesso indirizzate dalle Forze Armate, sono percepite come strumentali al reclutamento di giovani, in particolare in territori con alti tassi di disoccupazione e abbandono scolastico”. L'Osservatorio avverte che “tali pratiche potrebbero trasformare le scuole in luoghi di diffusione di ideologie belliciste e di controllo securitario”. In risposta a queste dinamiche, l'Osservatorio invita le scuole a promuovere alternative educative che rispettino la natura sociale e pedagogica degli istituti scolastici, come il "service learning", un approccio che coniuga l'apprendimento delle competenze professionali con azioni di volontariato e cittadinanza attiva. In questo modo, gli studenti potrebbero sviluppare un senso di empatia e responsabilità verso la comunità, contribuendo alla costruzione di una società di pace e diritti.
 


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