Omaggio a Ido
Storico appassionato e arguto ‘lettore’ della realtà cittadina. Spesso viziata da sogni irrealizzabili
VITTORIO VENETO - Con grande cordoglio di chi lo conosceva, Ido Da Ros è “andato avanti”, come diciamo fra Alpini. Sentite condoglianze alla famiglia. Un caro amico ha chiuso gli occhi sulla città che amava tanto e di cui era e resterà, grazie alle sue fatiche di ricercatore, una imprescindibile memoria. Tale amore e la delicatezza col quale lo esprimeva, il suo trasversale e garbato impegno civico traspaiono bene, per citare un solo esempio, nella conclusione del suo primo “LIBRO DEI SOGNI e delle storie infinite vittoriesi” ed. De Bastiani 1996, opera ancor oggi attualissima ed importante per capire molte cose.
Riporto le sue parole con un breve omissis. “Anche il nostro sogno è finito. E’ tempo di guardare in faccia la realtà vittoriese che purtroppo è diversa dai sogni, anzi talvolta diametralmente opposta (..omissis..). Non vogliamo andare oltre; solo ci basta rivolgere un appello agli amministratori pubblici presenti e futuri: noi, cittadini vittoriesi, vi scongiuriamo di non farci più sognare. Abbiamo già sognato abbastanza; ora pretendiamo da voi cose concrete. Quello che riuscirete a fare, per quanto poco esso sia, varrà infinitamente di più di una promessa non mantenuta. I vittoriesi ve ne saranno grati. Qui finisce il Libro dei sogni. Fate in modo che questa sia veramente l’ultima pagina”.
Il Libro ebbe un grande successo tanto che, ma solo dopo pressanti sollecitazioni, nel 2008 egli pubblicò “IL LIBRO DEI SOGNI 2” con un aggiornamento sui sogni vittoriesi. E questo dice già tutto. Ci consola pensarti, sulle dolci strade del cielo, scavallare le nuvole sopra il cielo cenedese a cavallo della tua inseparabile bicicletta. Riposa in pace Ido.
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