Maltempo, Vigili del fuoco impegnati nella notte a cercare il collega disperso
Il presidente Zaia: "Grande apprensione"
| Ansa |
BELLUNO - Ancora nessuna traccia dell'uomo, un vigile del fuoco quarantenne, che risulta disperso a Puos d'Alpago dopo essere scivolato nel canale Rui durante la fase più cruenta del maltempo che colpiva la zona. Sono una cinquantina i soccorritori, tra cui alcuni volontari, che stanno partecipando alle ricerche, coordinate dai vigili delfuoco, intervenuti con nuclei sommozzatori e speleo alpino fluviale. L'uomo sarebbe stato visto cadere in acqua, ma la dinamica dell'incidente non è ancra chiara. Secondo alcuni testimoni il pompiere non stava lavorando al posizionamento di sacchi di sabbia, ma stava verificando il rischio allagamento di alcune abitazioni. Il canale Rui, che si congiunge al torrente Tesa, il quale poi sfocia nel lago di Santa Croce, sarebbe stato già ispezionato più volte, senza risultati.
Il presidente del Veneto, Luca Zaia, esprime grande apprensione per la sorte del vigile del fuoco disperso ieri sera nel bellunese per il maltempo. " Ci sono notizie -dice Zaia - che non vorremmo mai sentire: sono vicino al Corpo nazionale dei Vigili del fuoco, impegnato in queste ore durissime nelle ricerche di un collega disperso a causa del maltempo a Puos d'Alpago. Ho offerto la massima collaborazione di tutte le strutture della Regione Veneto e sono emotivamente e umanamente vicino a tutti gli uomini e le donne dei Vigili del Fuoco, che con grande determinazione stanno lottando nelle ricerche del loro collega disperso. Tutto questo mentre nel contempo assicurano nel territorio Veneto, sotto un intenso maltempo, numerosi interventi a supporto della popolazione. A tutti loro va il nostro pensiero e tutta la nostra gratitudine, aggrappandosi alla speranza che questa difficilissima situazione possa avere un esito positivo".
L'aumento del livello di fiume Bacchiglione e dei torrenti ha fatto decidere stasera l'amministrazione di Vicenza ad aprire i bacini di laminazione, costruiti nella provincia berica dopo la terribile alluvione del 2010. Sono entrate così in funzione le strutture di Caldogno, in grado di mettere in sicurezza anche le città di Vicenza e Padova, e quello di Montebello Vicentino, che tutela la vallata del Chiampo e le aree del basso Vicentino e della bassa Veronese. Significativa in particolare l'apertura delle paratie del bacino di Caldogno, il più grande in Veneto, aperte per la seconda volta da quando è stato costruito. In città, a Ponte degli Angeli, nel centro storico di Vicenza, il Bacchiglione è salito sino a superare in serata i 4 metri e mezzo sullo zero idrometrico, che rappresenta il livello di guardia. Il transito della piena è previsto nel corso della notte.
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