Maltempo: Zaia, nelle prossime ore in Veneto sarà allerta rossa
"Oggi il terreno non è in grado di assorbire altra pioggia". Danni per 50 milioni
| Ansa |
VENEZIA - Sarà allerta rossa nelle prossime 24 ore. Lo annuncia di Presidente del Veneto Luca Zaia in merito alle preoccupazioni per la nuova ondata di maltempo. "Già in serata avremo delle precipitazioni - continua -. Potrebbero non essere problematiche se non avessimo avuto tanta acqua nelle giornate passate e quindi il terreno oggi non è in grado di assorbire quell'acqua che altrimenti assorbirebbe normalmente": Il bollettino che la Regione si appresta a emettere "sarà sicuramente di massima allerta - continua Zaia - e quindi anche le zone già colpite avranno questa piovosità. Ci sono precipitazioni previste da 100 millimetri, il che vuol dire 10 centimetri d'acqua al metro quadrato". "I danni sono ingenti - conclude il governatore - ancora non abbiamo un dato ma sono sicuramente danni importanti".
DANNI PER 50 MILIONI
Gli allagamenti del 16 e 17 maggio hanno interessato il 15% della Regione (fra le zone più colpite le province di Vicenza, Padova, Venezia, Verona e in parte Rovigo) causando 50 milioni di euro di danni al comparto del primario. È andato perso il 30% delle semine, peraltro eseguite da poche settimane, di mais, soia, frumento e varie coltivazioni di orticole. Si tratta delle prime stime, a cura di Cia Veneto, dei danni delle esondazioni. "Ora bisognerà procedere con delle nuove semine - commenta il presidente di Cia Veneto, Gianmichele Passarini - con conseguenti ulteriori costi per gli agricoltori. In ogni caso, dato il ritardo delle stesse, non si avranno le medesime rese. Un'ulteriore batosta per il settore, già alle prese con criticità in termini di aumento delle spese fisse, oltre a dei redditi che non sono mai equi". Siamo chiamati a farci trovare pronti in caso di eventi estremi, aggiunge lo stesso Passarini, "in una sorta di adattamento climatico". Una delle soluzioni è la realizzazione di nuovi invasi, in grado di trattenere la risorsa idrica allorché si verificano dei nubifragi, per poi rilasciarla all'occorrenza.
Oggi il Veneto riesce a conservare soltanto il 5% dell'acqua piovana. Motivo per cui, spiega il presidente, "i Consorzi di Bonifica hanno predisposto, in coordinamento con la Regione, un piano invasi che attende finanziamenti comunitari ad hoc per essere avviato". Gli altri punti chiave sono il "contrasto alla desertificazione, e quindi alla risalita del cuneo salino, e la ricarica della falda". "Anche in questo caso, però, sono necessarie delle specifiche risorse - precisa Passarini - Ci auguriamo che le Istituzioni rispondano al nostro appello: meglio prevenire, con adeguati interventi, piuttosto che procedere, poi, con la via dei ristori, peraltro maggiormente esosi". Fra le altre istanze, "occorre attivare i sopralluoghi di Avepa per delimitare le aree danneggiate, come previsto dal Decreto Legislativo 102 del 2004".
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