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28 marzo 2024

Conegliano

Mamme ultrà minacciano l’arbitro dei figli

Il direttore di gara, bloccato fuori dagli spogliatoi, costretto alla scorta

| Andrea De Polo |

| Andrea De Polo |

Mamme ultrà minacciano l’arbitro dei figli

VAZZOLA – Hanno insultato l’arbitro (un ragazzo di 19 anni) dall’inizio alla fine della partita, minacciandolo e impedendogli di raggiungere gli spogliatoi. Non era una partita di serie A, ma l’incontro tra gli Esordienti (classe 2002) di Lia Piave e Vazzolese, giocato sabato scorso a San Polo di Piave. Il giudice sportivo ha usato la mano pesante contro le due società, con una multa di 100 euro a testa e diverse squalifiche. Una pagina nerissima per il calcio locale, e un esempio davvero pessimo per i baby calciatori che hanno assistito alla gazzarra.

 

«Sostenitori della Vazzolese,fin dall’inizio della gara, iteravano gravi scurrili ingiurie ed irriguardosità all’arbitro, coinvolgendone la famiglia» recita il comunicato della Figc di Treviso. «A fine gara, alcuni di essi entravano nel campo per destinazione e formavano un blocco per un lungo tempo, con atteggiamento minaccioso, impendendo all’arbitro l’accesso agli spogliatoi, tanto che lo stesso sentiva la necessità di chiedere la tutela di un familiare presente affinché lo scortasse agli spogliatoi (in campo avverso)».

 

Multata anche la squadra di casa per non aver tutelato l’incolumità dell’arbitro. Squalifiche anche per due dirigenti della Vazzolese, che secondo il giudice non avrebbero fatto nulla per tutelare l’arbitro dalla rabbia di mamme e papà. Inibito fino al 20 maggio Carlo Favero, accompagnatore, perché «a fine gara si rivolgeva all’arbitro con gravi espressioni ingiuriose e irriguardose». Squalificato fino al 31 maggio l’allenatore, Giovanni Soligon: «A fine gara raggiungeva l’arbitro, al quale era stato impedito di entrare nel proprio spogliatoio, lo afferrava bruscamente per un braccio, con forza ma senza procurargli dolore, lo tratteneva irriguardosamente per circa cinque minuti e pretendeva chiarimenti, senza averne titolo».

 


| modificato il:

Andrea De Polo

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