VITTORIO VENETO - Pienone, lo scorso 9 novembre, nell’aula magna del seminario di Vittorio Veneto.

Davvero in tanti – amici dell’Azione Cattolica, della Cattedrale, Salsa, Cordignano, Fregona… – hanno voluto partecipare alla serata, in ricordo di don Silvano De Cal, scomparso improvvisamente, durante un’escursione in montagna, poco più di un anno fa.

 

Hanno aperto la serata le parole del vescovo Corrado Pizziolo, che ha parlato di don Silvano come di un uomo e di un prete “degno di fiducia e affidabile”, mentre l’assessore Giuseppe Costa ne ha sottolineato la capacità – soprattutto nelle sue omelie – di legare il vangelo alla vita.

 

Il primo intervento – di Francesca Zabotti, già presidente dell’Azione Cattolica diocesana – ha tratteggiato la biografia di don Silvano: “una vita donata”, la sua, come emerge dalla passione con cui ha vissuto i molteplici servizi, che ha assunto nel suo intenso percorso umano e spirituale.

Don Martino Zagonel – vicario generale – ha poi presentato i principali contenuti del volume: “Vero sì? Autenticità di un cammino” - editrice L'Azione -, che raccoglie gli scritti più significativi di don Silvano.

 

I testi sono stati selezionati da un gruppo di amici, che hanno visto proprio nei suoi scritti una delle eredità spirituali più belle lasciate da don De Cal.

Sei lettori hanno quindi interpretato alcune pagine tratte dal volume, alternandosi a brani musicali – Ennio Dario, al pianoforte, e Silvia da Ros, al violino – ed ai canti eseguiti dal coro della Cattedrale “don Giovanni della Giustina”, diretto da Alessandra De Giusti, in un crescendo di intensità culminato nell’inno L’intero universo di Franz Haydn.

I molti presenti – con gli occhi lucidi – hanno così testimoniato la stima e la gratitudine per una persona il cui amore per il cammino era anche simbolo della sua ricerca di autenticità.