TREVISO - Si è spento domenica sera a Treviso, dopo una lunga malattia, Manrico Marchetto, architetto, figura storica del rugby italiano e bandiera del Treviso tra i migliori rugbisti degli anni Settanta. Aveva 71 anni. Classe 1952 Manrico aveva fatto il suo esordio in A1 con l’allora Metalcrom. Con quest’ultima nel 1978 era diventato Campione d’Italia, per poi esserlo nuovamente nel 1983 con il club divenuto nel frattempo Benetton Rugby. Tra il 1972 ed 1981 aveva vestito anche la maglia della Nazionale diventandone il terzo miglior metaman con 21 marcature.

Tantissimi in queste ore i messaggi di cordoglio, a partire dalla Benetton rugby: “Alla famiglia Marchetto vanno le profonde condoglianze del Presidente Amerino Zatta e di tutto il Benetton Rugby”.

Anche la Federazione Italiana Rugby esprime profonda tristezza per la scomparsa di Manrico Marchetto: “L’ala della Nazionale, terzo miglior metaman nella storia azzurra con ventun mete messe a segno tra il 1972 e il 1981, si è spento dopo una lunga malattia. Figura storica del rugby italiano e bandiera del Treviso, con cui aveva disputato nel massimo campionato di Serie A 262 partite realizzando oltre mille punti, Marchetto aveva debuttato in azzurro appena ventenne contro la contro la Jugoslavia nel 1972 ad Aosta in una gara che aveva segnato il primo cap di ben otto internazionali tra cui Bonetti, Gargiullo, De Anna, Nello Francescato.  L’ultimo caps, per l’Azzurro numero 276, nel 1981 a Mosca: nel mezzo, i due titoli di Campione d’Italia del 1978 e del 1983 e una laurea in architettura”. “Alla famiglia Marchetto e alla Benetton Rugby vanno le profonde condoglianze del Presidente Innocenti, di tutto il Consiglio federale e della Squadra Nazionale, in raduno a Roma in preparazione all’esordio nel Guinness Sei Nazioni 2024”.

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