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23 luglio 2024

Treviso

Nel 2023 intercettato denaro contante per 1,3 milioni all’aeroporto di Treviso e segnalate 63 persone per illeciti valutari

Il bilancio dell'attività svolta da Guardia di Finanza e Agenzia delle Dogane e dei Monopoli

| Isabella Loschi |

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| Isabella Loschi |

gdf Treviso

TREVISO - Nel corso del 2023, nello scalo aeroportuale “Antonio Canova”, i funzionari dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli in servizio presso l’Ufficio delle Dogane di Treviso e le Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Treviso hanno intercettato 1 milione 312mila  euro e sanzionato 63 persone (di cui 30, per un totale di 747.000 euro, nel solo secondo semestre) per violazioni della normativa sulla circolazione transfrontaliera di denaro contante.

La normativa prevede, infatti, prima di un viaggio in partenza o in arrivo sul territorio nazionale, la compilazione di una specifica dichiarazione doganale, per importi pari o superiori a 10.000 euro a seguito del passeggero. Le nazionalità di coloro che hanno violato la normativa valutaria nazionale riflettono la proiezione internazionale dall’aeroporto di Treviso, che con due tratte nazionali e 41 internazionali - di cui 7 extra UE - ha concluso il 2023 con oltre 3 milioni di viaggiatori (+ 15% rispetto al 2022).
Nel 2022 i controlli finalizzati al monitoraggio del traffico di valuta e al contrasto del riciclaggio hanno portato alla constatazione di valuta al seguito per 477 mila euro e 31 violazioni, con un incremento quindi nel 2023 del 100%.

Le analisi di rischio effettuate congiuntamente dall’Ufficio delle Dogane di Treviso e dal locale Gruppo della Guardia di Finanza, anche grazie al protocollo d’intesa relativo al rafforzamento dei rapporti di collaborazione, siglato nell’aprile 2023, permettono di esaminare costantemente le tratte aeree in rapporto ai flussi dei passeggeri, di cui vengono approfondite, secondo specifici criteri, le peculiarità, prima di procedere all’ispezione del denaro portato al seguito.

Le modalità di occultamento più comuni tra gli indumenti e nei bagagli non sono in grado di eludere il dispositivo di vigilanza e il fiuto delle unità cinofile antivaluta “cash dog”. Le attività di controllo, che l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e la Guardia di Finanza svolgono in modo unitario e complementare negli spazi doganali, hanno il fine di verificare la regolarità dei flussi valutari, sia in entrata che in uscita dal territorio dello Stato, rilevare qualsiasi elemento, dato e informazione utile per risalire a eventuali casi di riciclaggio, di finanziamento del terrorismo o di traffici fraudolenti, connessi ai trasferimenti di capitali da e verso l’estero, acquisire indizi o tracce su flussi di capitali non dichiarati all’atto del trasferimento all’estero e/o di rientro in Italia, ai fini dei successivi approfondimenti economico - finanziari e, più in particolare, di quelli di natura fiscale.

In caso di violazione, oltre alle contestazioni amministrative, vengono effettuati specifici approfondimenti, finalizzati a riscontrare la coerenza dei dati reddituali e patrimoniali con l’ammontare della valuta trovata in possesso dei viaggiatori controllati, verificando se siano oggetto di segnalazioni di operazioni sospette di riciclaggio, nonché se siano percettori di reddito di cittadinanza o di emergenza, ovvero beneficiari di alloggi popolari o in emergenza abitativa, o ancora di altre prestazioni sociali.

 


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