Nel negozio di "cannabis light" scoprono coca e sigarette elettroniche
Dopo un appostamento mirato da parte dei finanzieri
PORDENONE - I Finanzieri del Comando Provinciale di Pordenone hanno tratto in arresto il titolare di un negozio di “cannabis light”, responsabile di aver spacciato cocaina e sigarette elettroniche al THC nel suo esercizio. Sequestrati anche 10 chili di marijuana e 1,15 chili di hashish, privi della documentazione di “filiera”
L’attività nasce dall’osservazione di un esercizio attivo nel confezionamento, distribuzione e vendita della c.d. “cannabis light”, segnalato quale possibile snodo dello spaccio di sostanze illegali nell’area del Friuli Occidentale.
Grazie a un mirato appostamento, le Fiamme Gialle del Nucleo Mobile del Gruppo Pordenone, hanno assistito a uno scambio furtivo tra il titolare del negozio e un cliente, che – fermato ad opportuna distanza dal locale – è stato trovato in possesso di una dose da 1 grammo di cocaina e di una confezione di “DABWOODS Hybrid”, una sigaretta elettronica con cui fumare un liquido contenente un valore di THC prossimo al 90%, acquistati entrambi nel locale al prezzo di 180,00 euro.
Immediatamente, i Finanzieri hanno eseguito la perquisizione del negozio, rinvenendovi:
• 2 grammi di cocaina, suddivisi in 3 dosi;
• 20 confezioni di DABWOODS Hybrid 1000 mg, aventi un contenuto in THC del 90%;
• 39 cartucce di “HHC FARMERS”, contenenti ognuna 0,5 ml di sostanza liquida avente un valore in HHC dell’80% (inserito in tabella I del D.P.R. n. 309/1990 dal decreto del Ministero Salute 13 luglio 2023, pubblicato nella G.U. n. 172 del 25.7.2023).
Nella ricostruzione delle giacenze, i Militari hanno, anche, rinvenuto e sequestrato oltre 10 kg di marijuana e kg. 1,15 di hashish per i quali l’esercente non è stato in grado di dimostrare la lecita provenienza (fatture di acquisto, certificazioni attestanti il basso contenuto di THC, tracciabilità), e per la cui determinazione del contenuto di THC l’Autorità Giudiziaria ha disposto l’esecuzione di mirati esami di laboratorio.
L’uomo è stato tratto arresto e messo a disposizione del P.M. di turno che ne ha disposto la traduzione agli arresti domiciliari.