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15 dicembre 2024

Italia

Torture alla Diaz, poliziotto su Facebook: "C'ero e ci rientrerei mille volte". "

Alfano: Massima severità nei confronti del poliziotto

| Carlo De Bastiani |

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| Carlo De Bastiani |

Torture alla Diaz, poliziotto su Facebook:

"Io sono uno degli 80 del VII Nucleo. Io ero quella notte alla Diaz. Io ci rientrerei mille e mille volte". Non lascia spazio a equivoci il messaggio lasciato sul suo wall Facebook da Fabio Tortosa, presumibilmente uno dei poliziotti che operarono alla Diaz durante il G8 di Genova del 2001. La frase ha ricevuto finora 194 "mi piace" e 245 condivisioni. Ma non solo. Nei commenti, rispondendo alle critiche, il poliziotto rincara la dose: "O si sta con quella merda di Giuliani o si sta con quelli che a Giuliani gli fanno saltare la testa se attenta alla tua vita".

 

Molti i commenti al post, e non tutti lusinghieri: tra i più recenti, "Ok, quantomeno non ti nascondi come gli altri topi codardi dei tuoi colleghi. Detto questo, sei una m..... Tu e le altre 79 bestie. Punto".

 

E mentre sono in corso verifiche per accertare se si tratti effettivamente dell'account ufficiale del poliziotto o di un falso profilo, il Dipartimento di Pubblica sicurezza rende noto che, se dagli "accertamenti relativi alla effettiva paternità delle dichiarazioni contenute" si trovasse conferma che il post su Facebook è effettivamente di un poliziotto, "si avvieranno le conseguenti procedure disciplinari, laddove l’Autorità Giudiziaria non dovesse ravvisare profili di rilevanza penale".

 

Intanto, Sel annuncia che presenterà un'interrogazione in merito al ministro dell'Interno, Angelino Alfano. Lo scrive in una nota il coordinatore nazionale del partito, Nicola Fratoianni: "E' evidente che diventa sempre più necessaria l'istituzione di un commissione parlamentare d'inchiesta sui fatti, sulle manovre, sui comportamenti di apparati dello Stato e sulle troppe zone d'ombra che segnarono il G8 di Genova del 2001", si legge. "In attesa che la politica faccia questo atto di coraggio, oggi dopo la pubblicazione delle farneticazioni, con la rivendicazione delle torture, sui social di un appartenente alla polizia di Stato, presente nel 2001 a Genova alla Diaz, ci aspettiamo parole chiare dal ministro dell'Interno".

 

"Ci aspettiamo - conclude Fratoianni - che il capo della polizia avvii tutte le procedure del caso, e informi il Parlamento dei provvedimenti che intende assumere nelle prossime ore. In attesa di tutto questo Sel presentera' comunque un'interrogazione parlamentare".

 

LA POSIZIONE DI ALFANO

 

"Faremo presto su fatti di simile gravità. Con tutta la celerità necessaria e con il dovuto rigore, valuteremo il comportamento del poliziotto in questione e i commenti che hanno avuto origine dalle sue dichiarazioni e che sono stati pubblicati sul social network". E' quanto dichiara il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, e assicura: "Non escluderemo, pertanto, nessuna ipotesi di provvedimento disciplinare, anche quello di massima severità. Attenderemo, inoltre, le decisioni dell'Autorità Giudiziaria sugli eventuali profili penali di cui, naturalmente, terremo conto per l'individuazione dei provvedimenti da assumere".

 

LA REPLICA DEL POLIZIOTTO

 

“Le mie parole sono state travisate, il VII nucleo a Genova nell’irruzione alla scuola Diaz ha rispettato tutte le norme, le leggi e le prassi”. Lo afferma Fabio Tortosa, il poliziotto del VII nucleo autore di un post su Facebook ('Io sono uno degli 80 del VII Nucleo. Io ero quella notte alla Diaz. Io ci rientrerei mille e mille volte') che ha suscitato polemiche. "Quella dell’irruzione alla scuola Diaz -dice Tortosa in una dichiarazione fornita all'Adnkronos dalla Consap, sindacato di polizia di cui il poliziotto fa parte- rimarrà una pagina nera per questo Paese ma chi c’era sa che è venuta fuori solo una parte della verità".

"Crediamo che questa voglia di verità debba albergare anche nelle alte sfere, non solo in me, nei miei colleghi che erano con me e nelle vittime, alle quali -conclude- va tutta la mia solidarietà".

 

IL PADRE DI GIULIANI

 

"Uno scempio. Nulla da aggiungere per commentare quelle parole". Lo dice all'Adnkronos Giuliano Giuliani, padre di Carlo, riferendosi a quanto scritto sul suo profilo Facebook da un poliziotto in servizio alla Diaz nel 2001, in particolare alle frasi contro suo figlio Carlo: "O si sta con quella merda di Giuliani o si sta con quelli che a Giuliani gli fanno saltare la testa se attenta alla tua vita".

Premettendo che "bisogna sempre vedere se quanto affermato sia vero", sottolinea Giuliani, "la cosa preoccupante è che nessuno fa nulla per la pulizia degli apparati dello Stato. Ci sono delinquenti che andrebbero cacciati, perché oltretutto disonorano i settori dello Stato in cui lavorano". Inoltre, "è sempre più necessario rendere identificabile chi presta servizio in piazza, serve il numero identificativo: ci sono degli autentici delinquenti, e non fare niente è la cosa sbagliata".

 


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