VENEZIA - Trentun anni, laureato in Giuriprudenza, Jacopo Berti è il candidato per il Movimento 5 Stelle alla presidenza della regione. Originario di Padova, dice di essere “un giovane imprenditore che dopo aver assistito all’inesorabile frenata della Locomotiva d’Italia (cioè il Veneto) col muso duro e la bareta fracada ha sognato – e si è attivato per – ricostruire un Veneto più equo e rispettoso della dignità dei cittadini”.

Pronipote del celebre alpinista Antonio Berti (che ha dato il nome al rifugio situato sul Comelico), Jacopo ama la montagna, lo spritz, lo sci (sport di cui è maestro) e si diletta in cucina: nella pagina ufficiale che sostiene la sua candidatura si può prenotare – con la non-modica cifra di 500 euro – una cena approntata dal candidato pentastellato. Chi vi partecipasse può lasciare nell’armadio l’abito scuro, ma deve ricordare di esibire, prima dell’antipasto, il proprio certificato penale: “Solo chi non ha carichi pendenti e ha una fedina immacolata – si legge nell’invito – può infatti partecipare alla cena col candidato”. Che altro aggiungere? Che i capelli a spazzola sale-pepe gli donano e che la pagina facebook aperta in vista della maratona elettorale da Jacopo (o dai suoi sostenitori) ha ricevuto – finora – 10 mila like.

Otto domande e otto risposte.

1.Se dovesse descriversi in poche parole, o ricorrendo a una similitudine, che cosa direbbe di sé?

Per anni sono stato atleta (sci alpino): mi ha dato determinazione, umiltà, cultura del lavoro, voglia di migliorare e di non mollare mai.

2. Il suo difetto conclamato, e la qualità di cui va fiero/a.

Difetto: testardo e perfezionista — Qualità: determinazione

3. La motivazione principale che l’ha spinta ad accettare la candidatura?

La volontà di cambiare il Paese e la regione: bisogna tirarsi su le maniche e mettersi in gioco in prima persona per risolvere i problemi

4. Che voto darebbe all’amministrazione Zaia?

Perchè, ha anche amministrato in questi anni? Io ho visto solo una regione perdere costantemente quota e diventare terra di conquista per ladri e corrotti.

5. Se perdesse, quale tra gli altri candidati vorrebbe a capo della Regione?

Fino al 31 maggio correrò per vincere. Il M5S è l'unica alternativa a tutto questo.

6. Le prime tre cose da fare per il Veneto.

Per prima cosa aboliremo i vitalizi e tutti i privilegi della casta. Battaglia per la quale abbiamo già raccolto migliaia di firme e che ci permetterà di recuperare 65 milioni di euro. Con quei soldi -secondo punto- potremo far aprire 2600 nuove imprese, 1 e mezza al giorno attraverso il Microcredito 5 stelle, già fatto a livello nazionale. Perché il M5S prima fa e poi parla. Lo stesso vale per il terzo punto. Come fatto in Lombardia permetteremo finalmente ai veneti di partecipare ad un referendum sull'autonomia della regione.

7. Vitalizi sì o no?

Abolizione totale dei vitalizi e di ogni privilegio, come detto è la nostra prima azione. Noi 5 stelle già rinunciamo a questi privilegi, avendo firmato un impegno ancor prima di essere eletti. Per noi non serve una legge, per gli altri sì. Quindi la faremo.. 8. Una parola, un motto, un appello da rivelare in un orecchio agli elettori. Mi rivolgo ai delusi dalla politica, a chi ha smesso di votare o sta pensando di farlo. C'è un'emergenza che bisogna risolvere. È la crisi del lavoro, delle famiglie e delle imprese. Indipendentemente dal nostro colore politico di provenienza il 31 maggio, Tutti uniti, possiamo farlo, dando le chiavi della regione a persone oneste, competenti e libere. Restituiamo il Veneto ai veneti.