Specialista dell'ospedale di Treviso rientra dal riposo per operare d'urgenza due bimbi
In una settimana i medici dell’Unità Operativa di Otorinolaingoiatria del Cà Foncello hanno operato d’urgenza due bambini
| Isabella Loschi |
TREVISO - Una fastidiosa ma generalmente banale sinusite ha comportato gravi complicazioni per due bambini, operati d’urgenza all’ospedale di Treviso. Nel giro di una settimana i medici dell’Unità Operativa di Otorinolaingoiatria del Cà Foncello, diretta dalla professoressa Da Mosto, hanno dovuto operare d’urgenza due bambini, entrambi provenienti dalla Pediatria di Conegliano.
Il primo caso ha riguardato un bimbo di 8 anni, giunto del Ca’ Foncello con un ascesso cerebrale che gli provocava ripetute crisi epilettiche e un’iniziale emiparalisi.
Il secondo caso, invece riguardava una bimba di 12 anni che nel giro di soli tre giorni aveva sviluppato un ascesso intra-orbitario sinistro; in entrambi i bambini si trattava di complicanze di una “banale” sinusite acuta purulenta.
“Si è trattato – spiega Massimo Sonego, titolare di incarico di alta specializzazione in chirurgia endoscopia rino-sinusale, rientrato dalla giornata di risposo per operare i due bimbi– di due situazioni di notevole gravità e complessità, di cui poche Unità di Otorinolaingoiatria sono in grado di occuparsi.
Per quanto riguarda la prima emergenza il bimbo, grazie a un notevole sforzo organizzativo che ha coinvolto anche le unità operative di Pediatria, Anestesia e Neurochirurgia, il bimbo è stato operato d’urgenza per evacuare l’ascesso cerebrale. L’intervento è stato eseguito in Neurochirurgia ma era indispensabile affrontare anche il “primum movens” della questione: la sinusite purulenta. L’età del paziente e lo stato di flogosi acuta dei seni paranasali hanno considerevolmente aumentato le difficoltà tecniche ed i rischi chirurgici, già rilevanti in interventi simili eseguiti nell’adulto”. L’intervento è riuscito e ora il bimbo sta molto meglio, e i deficit neurologici sembrano superati.
“Il secondo caso è stato ancora più impegnativo - spiega Sonego - Nel giro di soli tre giorni la bambina aveva sviluppato un ascesso intra-orbitario sinistro come complicanza di una “banale” sinusite acuta purulenta. Le visite oculistiche dimostravano un progressivo peggioramento delle condizioni orbitarie ed oculari, nonostante la pesante terapia antibiotica e cortisonica subito attuata già a Conegliano. Nella bimba era insorta paralisi dell’occhio, che risultava immobilizzato e sporgente in modo abnorme; la vista era molto compromessa, ridotta a 1/10 del normale. Validamente coadiuvato dall’équipe anestesiologica, infermieristica IV^ Chirurgia, e da una dottoressa specializzanda, ho operato primariamente i seni paranasali, da cui tutto era cominciato, e ho poi eseguito il drenaggio dell’ascesso orbitario, approcciando l’orbita per via trans-nasale, senza incisioni cutanee esterne. Com’è facile capire, la presenza nell’orbita di nervi (l’ottico innanzitutto), vasi e muscoli delicatissimi hanno reso l’intervento estremamente delicato e rischioso ma sono riuscito a drenare l’ascesso. Fin da subito, al risveglio della bambina, l’occhio era rientrato nell’orbita e ha ripreso motilità. Dopo un giorno l’infezione era già visibilmente migliorata e l’oculista ha verificato un recupero del visus a 6/10, ulteriormente salito a 9/10 dopo 3 giorni”.
“Ringrazio tutti gli specialisti coinvolti, sia dell’ospedale di Conegliano che di Treviso, per la professionalità e la tempestività con cui, in sinergia, hanno gestito i due casi, particolarmente delicati trattandosi di bambini - sottolinea il direttore generale, Francesco Benazzi -. Un ringraziamento particolare lo devo al dottor Sonego che, in entrambi i casi, pur essendo in giornata di riposo, è immediatamente rientrato in ospedale per mettere la sua competenza di chirurgo endoscopico rino-sinusale al servizio dei due baby pazienti”.