Colpaccio della Real Sebastiani Rieti: firmato Federico Loschi
La formazione laziale ha ingaggiato Federico Loschi, guardia/ala trevigiana di assoluto livello
| Marco Tartini |
RIETI – Loschi, talentuoso esterno di 195 centimetri, nasce a Treviso il 9 febbraio 1990 e cresce nel vivaio della Benetton. Con la società biancoverde completa il proprio percorso giovanile, guadagnandosi nel frattempo le convocazioni nelle rappresentative nazionali Under 16, 18 e 20.
Nel 2008/09 fa il suo esordio in Serie A Dilettanti con la maglia del Riva del Garda, mentre nella stagione successiva firma per l’U.C. Piacentina.
Nel 2010 fa tappa a Casalpusterlengo, prima di trasferirsi alla Leonessa. Nel bresciano colleziona 105 presenze e 770 punti nell’arco di quattro anni, raggiungendo inoltre la semifinale playoff.
Al termine dell’esperienza biancoblù si guadagna la chiamata da parte di Scafati, dove Federico vince la Coppa Italia di Serie A2 ed arriva ancora una volta in semifinale. Nel club campano realizza di media 7,1 punti per match. Decide di rimanere nella stessa categoria anche la stagione seguente, che disputa però a Recanati. Nel 2017-2018 conquista la Supercoppa LNP e la promozione in Serie A con i colori della Pallacanestro Trieste, prima di cambiare formazione per l’ennesima volta in carriera. In estate, infatti, passa all’Eurobasket Roma, dove colleziona 28 presenze e contribuisce segnando 12,1 punti di media a partita.
L’ultima annata l’ha trascorsa alla Tezenis Verona, dove, nelle settimane antecedenti al lockdown, aveva registrato 61 punti in 8 gare, frutto di un notevole 70% di realizzazione al tiro da due.
Queste le prime dichiarazioni del veneto:
«Vengo da tanti anni di serie A, campionati vinti e stagioni di primissimo livello, alla serie B sinceramente non ci avevo mai pensato, ma quando mi è stato detto che la Real Sebastiani aveva chiesto di me e che avrebbe fatto di tutto per portarmi a Rieti, ho intuito che si trattava di un progetto importante e ambizioso. Personalmente sono pronto per questa nuova avventura, da vivere all’interno di un gruppo costruito con oculatezza in ogni reparto: c’è assortimento, una rosa parecchio lunga e tanta, tanta qualità. Conosco già Marcos Casini perché più volte ci siamo affrontati da avversari, con Diomede ho condiviso alcune esperienze nelle rappresentative nazionali giovanili, ma anche gli altri li ho già visti giocare. Coach Righetti? Non ha assolutamente bisogno di presentazioni. La storia del basket italiano parla per lui e poter essere allenato da uno che da giocatore ha ricoperto il mio stesso ruolo non può che essere un vantaggio: sicuramente saprà correggermi un tiro sbagliato o un’uscita dai blocchi poco efficace».