Treviso - Ci sono la psiche, lo spionaggio, la musica, l’ambiente: in giallo. Nel nord-est e nel storia d’Italia. In allestimento anche una mostra, su Diabolik,. La seconda edizione del festival è alle porte (dal 24 al 27 settembre, al museo Bailo, su prenotazione), qualche mese dopo la data inizialmente fissata e saltata per via del Covid. Treviso non ha rinunciato però alla sua candidatura a capitale del noir.

Un evento unico nel suo genere in ambito nazionale per l’impostazione scientifica che lo caratterizza - assicurano gli organizzatori - e che offre un approfondimento tale da proiettarlo al fianco dei maggiori festival europei. “Tavole rotonde, presentazioni di libri, interviste all’autore, incontri con scrittori, giornalisti, sociologi, criminologi, investigatori, magistrati, psicologi, psichiatri”. Previste anche una proiezione cinematografica e un concerto a tema.

«L’obiettivo del Festival - ha affermato Pierluigi Granata, del Comitato scientifico del Festival Treviso Giallo - è di valorizzare con un approccio accademico, che abbraccia unitariamente più discipline scientifiche, il genere letterario giallo e noir, nelle sue declinazioni peculiari. Infatti, Treviso Giallo ha la finalità di creare un preciso percorso metodologico che consente di fornire al pubblico una nuova chiave di lettura e interpretativa della letteratura, soprattutto a far recepire quanto il suddetto genere sia uno strumento privilegiato di analisi della società contemporanea».

Nomi importanti del settore sono attesi: da Nicolai Lilin autore di “Educazione Siberiana” e attivo ambientalista internazionale a Andrea Vitali con “Il metodo del dottor Fonseca”; da da Fulvio Ervas, presente anche lo scorso anno, a Tullio Avoledo e Pablo Trincia. Numerose anche le scrittrici: Rosa Teruzzi, Francesca Violi, Gabriella Genisi, Antonella Boralevi.

Da segnalare infine il gemellaggio con la Germania che vedrà un interessante confronto nell’incontro “Giallo versus Krimi”: ne parleranno il dott. Diego Marani, presidente del Centro per il Libro e la Lettura del Ministero, l’editor Thomas Wörtche e Johannes Groschupf vincitore del Deutscher Krimi Preis 2019, insieme al prof. Elvio Guagnini, all’editore Jacopo De Michelis della Marsilio e a Piergiorgio Pulixi.