Nidi e materne in quarantena: famiglie in crisi anche a Treviso
Nella Marca alcune classi sono già a casa. Problema non facile da risolvere per genitori che lavorano
TREVISO - Ai nidi e nella scuola dell’infanzia in provincia di Treviso le positività al Covid si registrano qua e là. Quando si segnala un “positivo” – sia il bambino o un suo parente o un insegnante – il ricorso alle quarantene di classe (quelle imposte a tutto il gruppo) complica non poco la gestione familiare.
Mentre gli studenti delle superiori, in distanziamento forzato, possono restarsene a casa in autonomia, discorso affatto diverso va fatto per i bimbi 0-6 anni: mamma papà o altro congiunto devono necessariamente rinunciare al lavoro per restare accanto ai figli impossibilitati a entrare in aula. Ma la quarantena al nido e alla materna solleva problemi anche di carattere didattico: scontata l’impossibilità di fare “lezione a distanza”. Eppure durante il lockdown sono stati garantiti i “Lead” (legami educativi a distanza), come si era raccomandato Giancarlo Cerini, il presidente della Commissione ministeriale per il servizio integrato. Nelle possibili quarantene prossime venture la piattaforma si potrà senz’altro riattivare, sia per l’intera classe che per il bambino singolo. Al momento la situazione a Treviso regge.
Cautamente ottimista Francis Contessotto, presidente della federazione delle duecentoquindici scuole materne e asili nido nella Marca: “Temevamo andasse molto peggio. Procediamo, giorno dopo giorno; ma iniziare l’anno è stato necessario per permettere ai bambini di riappropriarsi di una vita sociale a misura loro, dopo mesi trascorsi solo con gli adulti”. E per alleggerire le famiglie nell’estate appena terminata sono stati sperimentati i centri estivi, esperienza dall’esito positivo. La speranza, ad anno scolastico appena incominciato, è di non venir ricacciati in una specie di nuovo lockdown prodotto dalle ripetute quarantene.