Feltre festeggia i 1600 anni di Venezia
Da inizio maggio oltre 900 vetri di Murano esposti alla Galleria Nizzarda di Feltre
| Ilaria Frare |
FELTRE - Un rapporto che continua ancora oggi, in occasione delle celebrazioni per i 1600 anni di Venezia: Feltre festeggia l’importante appuntamento con l’acquisizione e l’esposizione permanente di una collezione di circa 900 vetri di Murano. La raccolta è stata creata in 30 anni di passione e dedizione dai collezionisti Carla Nasci e Ferruccio Franzoia i quali, nel 2018, hanno donato l’intera collezione al Comune di Feltre per la sua esposizione permanente nella Galleria d’arte moderna Carlo Rizzarda, riaperta il 9 maggio scorso.
Il percorso segue un itinerario sulla falsariga delle scelte qualitative e di gusto personale che hanno ispirato la genesi della collezione. Il nucleo iniziale della raccolta ebbe origine da un forte interesse per gli anni ‘20, così ben rappresentato nella Galleria Rizzarda: dai ferri battuti alle opere d’arte acquistate da Carlo Rizzarda per la sua villa milanese, il tutto confluito nel palazzo Bellati-Villabruna-Cumano per volontà testamentaria.
Oltre alle straordinarie opere di Carlo Scarpa, la sala ospita esemplari della produzione Venini degli anni tra il 1925 e il 1960 e una serie di prodotti di altre ditte attive in laguna e di alcuni autori significativi che testimoniano l’alta qualità diffusa che caratterizza la produzione muranese anonima.
Si incontrano vetri disegnati da personalità fra loro profondamente dissimili, ma accomunate dalla profonda conoscenza della tradizione vetraria veneziana, unita alla capacità di declinarla con originalità e con soluzioni innovative: quali Napoleone Martinuzzi, Tomaso Buzzi, Tyra Lundgren, Paolo Venini, Massimo Vignelli, Fulvio Bianconi, Toni Zuccheri, Tobia Scarpa, Alfredo Barbini, Archimede Seguso, Flavio Poli, Tapio Wirkkala, Guido Balsamo Stella, Giuseppe Barovier e Guido Bin, pseudonimo di Mario Deluigi.
Non mancano contemporanei come Alessandro e Laura Diaz de Santillana, Sergio Asti, Heinz Oestergaard, Luciano Gaspari, Maria Grazia Rosin, Cristiano Bianchin e Michela Cattai. Infine, la terza ed ultima sezione dell'esposizione è dedicata ai cosidetti vetri da mensa, oggetti di consumo, destinati ad un uso effimero, che rappresentano singolare testimonianza di gusto e costume delle varie epoche. Tra i pezzi raccolti e documentati ci sono, ad esempio, un insieme di vetri Luigi XVI in cristallo sfaccettato con decorazioni in oro e una campionatura di bicchieri storicistici con decoro a smalti policromi o incisi a ruota.
Sono presenti anche cristalli da tavola di produzione non muranese di gusto Belle Époque e alcuni esempi di cristalleria boema commercializzati a Venezia dalla Compagnia Venezia e Murano. L'eccezionale collezione è stata illustrata in un corposo catalogo edito da Silvana Editoriale, Cinisello Balsamo con saggi di Tiziana Casagrande, Rosa Mentasti Barovier, Mariatersa Chirico, Mauro Pierconti, Lucio Valerio Barbera, Marco Arosio e Antonio Foscari.