TREVISO - Lo scorso anno in Veneto sono stati consumati 682 ettari di suolo verde, un dato inferiore solo ai 765 ettari della Lombardia e superiore a quello di tutte le altre regioni italiane. Con l’11,87% di terreno impermeabilizzato la nostra regione si conferma la secondo posto in Italia (prima è la Lombardia con il12,08%): a livello nazionale la percentuale di suolo consumato è del 7,11%.

I dati sono stati pubblicati oggi dall’ultimo Rapporto su consumo di suolo prodotto del Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente (SNPA).

Treviso con un incremento di utilizzo di suolo di 100,5 ettari, è la 16esima provincia italiana per aumento in termini assoluti del territorio consumato, alle spalle di Vicenza, Verona, Brescia e Padova e con un valore superiore a quello di province come Milano o Napoli.

La Marca è al 7° posto tra le 107 province italiane per percentuale di territorio utilizzato sul totale, seconda in Veneto solo a Padova e davanti a province come quelle di Roma, Torino, Bologna, Palermo. Interessante anche il dato dei comuni.

E’ Roncade con 29,38 ettari, insieme a Vicenza e Sona, il comune del Veneto che ha consumato più suolo in ettari nel 2020. Le cose non vanno meglio per la città di Treviso che, con il suo 39,7% di suolo consumato è il quarto comune del Veneto per utilizzo di territorio rispetto al totale.

“Treviso non ha bisogno di altro cemento, nemmeno del “cemento responsabile” del sindaco Conte”, il commento di Luigi Calesso di Coalizione Civica. “Il secondo capoluogo di provincia e quarto comune del Veneto per consumo di suolo ha bisogno di rigenerazioni urbane, di recuperi, di ristrutturazioni a parità di volumi e di superficie edificata, non di nuovo utilizzo di aree verdi. Non servono nuovi supermercati, non è necessario prorogare sempre i tempi di realizzazione dei piani lottizzazione, non era necessario approvare nuovi volumi di edificazione”.