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23 dicembre 2024

Esteri

In Francia il municipio Montpellier promuove un’iniziativa anti-clochard

Il posizionamento di blocchi di roccia in due siti francesi provoca sdegno in tutto il mondo

| Irene Zorzenoni |

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| Irene Zorzenoni |

poveri

FRANCIA - Non passa inosservata la singolare scelta del comune francese di Montpellier di posizionare dei blocchi di roccia in due zone abitate da dei senza tetto.

 

I siti di Corum, il ponte della ferrovia, e il centro commerciale di Polygone sono stati bloccati da pesanti macigni, impedendone l’ingresso a chi, ormai, viveva lì da molto tempo. La decisione discriminatoria, che mina ulteriormente l’integrità e la sopravvivenza di queste persone, viene spassionatamente contestata dal movimento “We Are”.

 

La corrente, paladina dei diritti civili e non, si esprime definendo “vere rocce della vergogna” i blocchi di pietra che sbarrano l’ingresso ai senza tetto. "Con l'avvicinarsi dell'inverno, il comune sceglie quindi di spendere soldi pubblici per non trovare soluzioni durature per queste persone, ma per scacciarle con ciò che hanno trovato più freddo e inospitale: le pietre": protesta il movimento che recentemente ha lanciato una petizione online per la loro rimozione. Al che, la risposta del sindaco: " Due siti sono stati interessati dalla posa di rocce che rispondono a due situazioni specifiche e diverse. Rue de Valençay, problemi di sicurezza pubblica e di sicurezza sanitaria hanno giustificato la creazione di un gruppo di partenariato operativo da parte della polizia nazionale. Su richiesta del Servizi dello Stato, il Comune ha così proceduto alla posa di questi massi per evitare che i cumuli di rifiuti venissero nuovamente stoccati».

 

Si tratterebbe quindi di una “sperimentazione” il posizionamento degli ammassi rocciosi presso le due aree francesi e costituirebbero, a detta dell’amministratore cittadino, strumenti di momentaneo utilizzo in attesa di un “dispositivo permanente per evitare la sosta non autorizzata dei veicoli”.

 

C’è da chiedersi se le misure prese dal comune non potessero essere diversamente eseguite ma soprattutto quali siano le priorità del Municipio? Di certo non le vite umane o i deboli per i quali le istituzioni pubbliche dovrebbero essere una garanzia di tutela: prima la sosta autorizzata e la spazzatura e forse dopo le persone più sfortunate.

 


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Irene Zorzenoni

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